Alle rapide trasformazioni in atto nell’università pubblica, prodotte sia dalle modificazioni strutturali del sistema paese che dal caotico susseguirsi di riforme dagli esiti incerti e contraddittori, la FLC CGIL deve rispondere con una politica capace di affrontare tutte le maggiori criticità del sistema nazionale universitario in maniera globale e partecipata.

Soprattutto in Sicilia, dove l’università pubblica serve al territorio più che altrove, le risposte devono essere immediate.

• Quali tutele del diritto allo studio e quali servizi per gli studenti?

• A che serve l’aumento delle tasse universitarie? Cosa lega l’accreditamento dei corsi di laurea alla qualità dell’offerta formativa?

• Cosa è la nuova governance degli atenei?

• Come si fa la valutazione della ricerca scientifica? Chi la fa? A che serve?

• Quale futuro per le progressioni di carriera di docenti, ricercatori? Che cosa è l’abilitazione scientifica nazionale? E quando ci farà?

• Reclutamento e precariato: quando i concorsi? Che differenza c’è tra RTDa e RTDb? Gli assegnisti devono insegnare? E i docenti a    contratto possono fare ricerca?

• Che cosa sono e a che servono i PAC? Accentramento della gestione o no? Come funzionano i “nuovi” dipartimenti?

• Come vivrà l’università in Sicilia: quali finanziamenti e quante risorse?

Il luogo di confronto su questi temi è l’università stessa, lì dove la comunità accademica ha diritto ad un nuovo protagonismo e il sindacato ha l’opportunità di rappresentare nuovamente studenti, docenti, ricercatori, precari e tecnico-amministrativi.

Ricominciamo dagli atenei siciliani, ricostruiamo l’Italia.

Venerdì 8 Giugno 2012, ore 9,00, Aula Magna Facoltà di Scienze Politiche, Catania

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Università | 02/06/2012