CATANIA - Comunicato stampa unitario relativo al ricorso che il MIUR ha depositato al Tar contro lo Ateneo chiedendo la sospensione dello Statuto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 30 novembre scorso.

CATANIA - Comunicato stampa unitario relativo al ricorso che il MIUR  ha depositato al Tar contro lo Ateneo chiedendo la  sospensione dello Statuto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 30 novembre scorso.
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È notizia di questi giorni  il ricorso che il MIUR  ha depositato al Tar contro il nostro Ateneo chiedendo la  sospensione dello Statuto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 30 novembre scorso.

Un provvedimento prevedibile dopo che l’amministrazione dell’Ateneo di Catania aveva deciso di non dare seguito alcuno agli esiti della verifica ministeriale sul testo del nuovo Statuto, facendosi forte di un parere legale ad hoc che rigettava l’atto ministeriale per supposti vizi formali.  

Il ministero, come è stato denunciato a suo tempo anche da CGIL CISL e UIL, aveva sollevato numerose questioni di legittimità su temi fondamentali quali: le modalità di composizione del Consiglio di Amministrazione; la decadenza del Senato Accademico in caso di sfiducia del Rettore; la rappresentanza del personale T.A e degli studenti nei vari organismi; l’esercizio dei poteri di disciplina.

Sotto accusa era un modello organizzativo dirigistico e poco democratico, che concentrava enormi poteri nella figura del Rettore,  a discapito di una governance basata sul  «principio dei pesi e dei contrappesi».  

Questioni fondamentali per la vita democratica dell’Ateneo, che erano state evidenziate in più occasioni dal sindacato nei mesi scorsi, senza ottenere ascolto da un’amministrazione poco disposta al dialogo. Ma a stupire non sono  solo i contenuti e le forme che hanno caratterizzato il processo di elaborazione ed approvazione dello Statuto di Ateneo. A stupire è la scarsa lungimiranza di questa amministrazione nel non approvare le norme contestate con le necessarie maggioranze qualificate (maggioranza assoluta per rilievi di merito, e di tre quinti per quelli di legittimità), superando così le obiezioni ministeriali, come previsto dalla normativa vigente.

Si è deciso invece di forzare la situazione affidandosi a interpretazioni giuridiche tanto discutibili  quanto inopportune, vista la rilevanza della questione.

Si è riusciti a far male tanto nei contenuti quanto nelle forme . E non era facile!

Ci ritroviamo così a gestire una situazione dagli esiti incerti nel bel mezzo del processo di rimodellamento istituzionale e didattico.

Il sindacato in questi mesi ha evidenziato limiti formali e contenutistici del processo di elaborazione dello Statuto, cercando sempre una interlocuzione costruttiva su questi e anche su altri  temi di notevole rilevanza.

Temi affrontati spesso nel confronto tra le parti, da parte dell’amministrazione, ai suoi vari livelli, con sufficienza e poca disponibilità all’ascolto delle ragioni degli altri spesso con inutile quanto supponente autoreferenzialità.

Un confronto avviato, interrotto.

Un confronto ad intermittenza che certo non giova né all’Università né tanto meno al ruolo che la stessa avrebbe e dovrebbe, speriamo, nel prossimo futuro svolgere nel territorio per il territorio, al servizio dello stesso, individuandone i percorsi virtuosi di sviluppo e quindi di crescita.

Proiettando l’intera comunità verso visioni di lungo periodo e non già di sopravvivenza dell’oggi.  

Purtroppo questo non vi è stato e quando si è realizzato un minimo di confronto è stato sempre difficoltoso e spesso impossibile proseguire nel solco della pari dignità e del rispetto reciproco. Oggi la questione dello statuto diventa paradigmatica della situazione in cui versa l’ateneo di Catania.

I risultati di questa politica miope sono sotto gli occhi di tutti, speriamo che una interlocuzione diversa pur nella durezza del confronto possa finalmente avviarsi.


   FLC CGIL                CISL UNIVERSITA
                     DI STEFANO                LANZAFAME                GATTO

                        CGIL                           CISL                              UIL
                          VILLARI                      GIULIO                      MATTONE

Comunicati Stampa | 31/01/2012

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