Caso IAL Sicilia, CGIL e FLC chiedono verifica con UE e impegno di IAL a non licenziare ma a risanare e a riprendere le attività.

Caso IAL Sicilia, CGIL e FLC chiedono verifica con UE e impegno di IAL a non licenziare ma a risanare e a riprendere le attività.
set 03

CGIL SICILIA

UFFICIO STAMPA

 

COMUNICATO STAMPA

 

FORMAZIONE: IAL, CGIL E FLC CHIEDONO VERIFICA CON UE E IMPEGNO DI IAL A NON LICENZIARE MA A RISANARE E A RIPRENDERE LE ATTIVITA'

Palermo, 3 sett- Verificare con l’Unione europea se il percorso ipotizzato dalla Regione per le attività e i dipendenti dello Ial è praticabile in rapporto alla normativa comunitaria e impegnare al contempo l’ente di formazione in questione a risanare i conti in modo da potere riprendere in carico alla fine del prossimo giugno i lavoratori: è quello che Cgil e Flc Sicilia hanno chiesto oggi durante un incontro con l’assessore regionale alla Formazione, Nelli Scilabra. “Ci è stata confermata l’idea – riferiscono Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc Sicilia e Monica Genovese, segretaria regionale Cgil- di spostare il personale Ial al Ciapi di Priolo per attività in house e con contratti non a tempo indeterminato ma flessibili ipotesi quest'ultima che non ci soddisfa. Per il nostro sindacato– sottolineano Scozzaro e Genovese- diventa a questo punto fondamentale avere certezza che non ci sia opposizione da parte dell’Ue e ottenere l’impegno dello Ial a non licenziare ma a mettersi in regola per riprendere le attività, altrimenti alla fine del percorso 850 lavoratori si troverebbero di fronte a prospettive incerte e di fatto fuori dal sistema”.

2013

Formazione professionale | 03/09/2013

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