FORMAZIONE PROFESSIONALE: CGIL E FLC, SCETTICISMO SU RIFORMA ANNUNCIATA. “MANCA ANCORA UN PROGETTO CONCRETO”

FORMAZIONE PROFESSIONALE: CGIL E FLC, SCETTICISMO SU RIFORMA ANNUNCIATA. “MANCA ANCORA UN PROGETTO CONCRETO”
apr 14

Suscita sempre disappunto vedere come il Governo Regionale del presidente Crocetta assuma impegni e non li rispetti e si lanci in una continua politica degli annunci alimentando illusioni e cambiando spudoratamente le versioni date appena pochi giorni prima.

Da domenica scorsa ad oggi rimbalzano sulla stampa i proclami su una riforma della formazione professionale “in via amministrativa”. Slogan già sentiti da alcuni anni a questa parte, crediamo: il primo governo Lombardo aveva affermato la stessa cosa, senza poi metterla in atto, già nel 2009 e aveva, inoltre, firmato un accordo sulle “linee guida per l’implementazione della formazione professionale” già nel settembre del 2009. Il testo di quell’accordo, se non ricordiamo male, era stato proposto alle organizzazioni sindacali da una dirigente generale pro tempore del dipartimento istruzione, che ora siede a Palazzo d’Orleans al vertice della struttura burocratica della Regione Siciliana.

Ma torniamo alla  riforma per via amministrativa: “Più che una riforma - dicono i segretari generali della Cgil Sicilia e della Flc regionale, Michele Pagliaro e Giusto Scozzaro - ci sembra un  controsenso. Se si procederà per via amministrativa, come sembra, di fatto non ci sarà riforma. Temiamo ancora una volta che si voglia nascondere dietro un annuncio la mancanza di un progetto concreto e della maggioranza che dovrebbe dare fiato a questo progetto”.

Pagliaro e Scozzaro sottolineano che “il governo ha scelto peraltro ancora una volta la strada del confronto virtuale, sui mezzi di informazione, su temi che possono anche rappresentare novità positive ma che comportano rischi e problemi che certamente vanno affrontati se si intende realmente realizzare le azioni proposte in una realtà difficile come quella siciliana”.

Precisando, Pagliaro e Scozzaro parlano dei voucher, “esperienza positiva in altre regioni- sottolineano- ma dei quali occorre focalizzare i limiti nella realtà data”. “Non si possono celare – dicono- i rischi per il personale di una formazione a ‘catalogo’, che sarebbe dunque da sperimentare e applicare con gradualità, visto che è ancora possibile attivare una terza annualità formativa che, realisticamente potrebbe, essere attuata selezionando ad esempio le attività migliori e consentendo prime sperimentazioni senza impatti traumatici sui dipendenti”.

Tra i problemi individuati, hanno aggiunto i due segretari, quello “della sorte dei lavoratori che non hanno i requisiti per andare in prepensionamento, visto peraltro che la Regione oggi non stanzia risorse per gli ammortizzatori sociali, cosa che costituisce già un problema aperto”.

In ogni caso, per Pagliaro e Scozzaro, “c’è un problema dei problemi che va affrontato in via preliminare: l’incapacità dell’amministrazione regionale di governare la spesa, come dimostra ad esempio la grande mole di arretrati per quanto riguarda le rendicontazioni”.

La tesi di Pagliaro e Scozzaro è che “la Cgil per prima ha chiesto il cambiamento del sistema formazione professionale e la nostra non è certo una chiusura pregiudiziale, né timore di novità che potrebbero essere positive. Chiediamo però concretezza un progetto vero e condiviso con le parti sociali che affronti tutti i nodi e le difficoltà sul tappeto e offra un quadro di certezze per i lavoratori, perché la formazione professionale ha bisogno di una vera riforma e non di fumo”.

Solo pochi giorni fa, il 9 aprile, rispondendo ad una richiesta informale del sindacato, l’Assessore Scilabra  e la Dirigente Generale del Dipartimento Corsello avevano incontrato la Flc Cgil ed altre sigle sindacali per aggiornale sullo stato della formazione professionale.

In quella occasione le organizzazioni sindacali avevano rappresentato la condizione dei lavoratori del comparto che ha superato i limiti di ogni tollerabilità, mentre gli uffici della amministrazione appaiono sempre più sottodimensionati e non attrezzati a gestire le complessità e la quantità delle emergenze, inadeguati a garantire il buon esito delle procedure.

Le emergenze continue e ricorrenti sono ormai talmente tante che è divenuto difficile individuare le priorità straordinarie, data anche l’incapacità complessiva della amministrazione di affrontare anche soltanto l’ordinario.

Su tutte le filiere del sistema, quella orientativa e delle politiche attive del lavoro, quella della formazione ordinaria e quella dell’Istruzione e Formazione, gli impegni assunti dal Governo risultano attesi solo in parte e con lentezza assolutamente insostenibili.

Non si è provveduto ad istituire un efficiente ufficio stralcio, né a formalizzare il provvedimento che consentisse l’accompagnamento all’esodo per il settore. Né hanno visto la luce i disegni di legge molte volte annunziati.

Per l’IeFP  gli atti programmatori sono stati assunti tardivamente e l’avvio delle attività prevista in tempi non adeguati alle esigenze di coerenza con i percorsi scolastici,  senza progettualità adeguata, facendo correre il rischio di aumentare il già elevatissimo tasso di dispersione.

Per la filiera orientativa e delle politiche attive del lavoro, dopo l’accordo del 26 settembre scorso che ha dato vita al progetto Spartacus del Ciapi di Priolo, e nonostante le ripetute richieste d’incontro avanzate al precedente assessore al ramo, nessuna delle voci ricorrenti e delle dichiarazioni formali della amministrazione rese anche in sedi istituzionali quali le commissioni parlamentari sono state fatto oggetto di confronto formale con le parti sociali e tradotte in accordo.

Il progetto Prometeo, affidato in house al Ciapi di Priolo, che dovrebbe coniugare l’offerta formativa alle tutele dei lavoratori degli enti che hanno perduto l’accreditamento e dei licenziati, sta subendo una serie di ritardi nel reperimento degli allievi, delle sedi e sulle previsioni di avvio, che non si stimano possibili prima della prima decade di maggio prossimo.

Nessuna azione programmatoria è stata ancora intrapresa per le attività formative, anche in presenza di una graduatoria rieditabile e di risorse disponibili sia sul Piano d’azione coesione che sulla programmazione del FSE del sessennio 2007-2013.

Pur condividendo le intenzioni del Governo di riordinare e riformare il sistema, per ripristinare ove necessario legalità e rispetto delle regole, raggiungere una maggiore coerenza con le esigenze del mercato del lavoro,  e restituire dignità ai lavoratori, le organizzazioni sindacali hanno chiesto di conoscere quali percorsi si intendano attuare per garantire servizi e lavoro.

Che il Governo si preoccupasse di avviare immediatamente le attività per l’anno formativo 2014-2015 ci sembrerebbe essenziale ed urgentissimo per rassicurare i cittadini, privati di opportunità formative, e i lavoratori del settore, duramente provati dalle incertezze e dalle inadeguate risposte della amministrazione regionale.

L’Assessore e l’amministrazione avevano cominciato a dare alcune risposte, anche se ancora interlocutorie: sul versante delle procedure dei pagamenti hanno dichiarato di avere erogato circa il 75% delle prime anticipazioni (per un valore di circa 33 milioni di euro) avvertendo che però gran parte di esse sono servite a versare i contributi per azioni sostitutive a favore degli istituti previdenziali.

Nella fase istruttoria delle seconde anticipazioni, di cui sono state avanzate quasi tutte le richieste, l’amministrazione sarebbe pronta ad erogare solo i primi mandati, ma non prima di Pasqua, lavorandoli in ordine cronologico.

Ci era stato comunicato che a partire dalla data dell’incontro sarebbe stata stipulata una convenzione con Formez per l’assistenza tecnica, che avrebbe dovuto produrre la riattivazione della strumentazione tecnica per il monitoraggio fisico delle azioni formative (Faros) e contribuire all’azione della pubblica amministrazione in ogni altra fase, per la durata di due anni.

A questo proposito la Flc ha richiesto con forza che oltre all’assistenza tecnica l’assessorato venga dotato di personale stabile, qualificato ed in numero adeguato alla gestione dei volumi di spesa che passano dai singoli servizi. Abbiamo denunciato come inammissibile che in centri di spesa atti a regolare flussi di diverse centinaia di milioni di euro l’anno vi siano solo pochissimi dirigenti e funzionari direttivi,  sui quali grava per intero la responsabilità della spesa e l’onere dei controlli. È paradossale che questo avvenga in una regione che, al contempo, soffre di un palese sovradimensionamento amministrativo in alcuni settori. Temiamo che questa situazione di inadeguatezza, altrimenti inspiegabile, e i conseguenti rallentamenti di cui soffre la spesa, possano non essere accidentali.

Il ripristino di organici adeguati e capaci di espletare i mandati ricevuti ed i compiti d’istituto insiti nelle ragioni d’essere della amministrazione ci sembra il minimo che il Governo debba garantire, a partire dalla chiusura di tutti i rendiconti, a saldo delle azioni formative della seconda annualità dell’avviso 20 finanziata con il Piano Giovani, e di tutte le partite ancora arretrate.

Ci è stata comunicata la notizia dell’accordo intercorso qualche giorno prima tra la Regione siciliana e l’INPS relativo l’azione sostitutiva per la contribuzione (per altro già anticipato dal giugno scorso dal Dipartimento Istruzione e  Formazione), e ci domandiamo però perché se a detta dell’INPS sarebbe bastato applicare le leggi e le circolari esistenti per pagare i contributi previdenziali dovuti defalcandoli dai finanziamenti ciò non è ancora diventato prassi ordinaria in tutti i rami dell’amministrazione.

Riguardo al progetto Prometeo l’assessore avrebbe manifestato l’impegno a sollecitare il Ciapi di Priolo alla pubblicazione della graduatoria definitiva entro un brevissimo termine, comunicando inoltre che lo stesso Ciapi ha avviato l’invio delle lettere al personale selezionato per accertarne la disponibilità. Il vero problema sarà, però, dove allocare tutte le attività formative programmate in tempi utili per non perdere l’utenza, che appare già scarsa e di difficile reclutamento.

La Flc ha interrogato la Dirigente sulla richiesta di un parere all’avvocatura dello stato per ciò che riguarda la presa d’atto della conclusione della procedura della vendita alla società consortile CERF dell’intero complesso aziendale del Cefop in Amministrazione Straordinaria, in esito alla procedura ex D.Lvo 270/09, ma non abbiamo ritenuto esaustive le motivazioni, fragili e confuse, addotte dalla Amministrazione per spiegare il proprio gesto, causa di un ulteriore ed inammissibile ritardo, a danno di 408 lavoratori che vedono allontanarsi i propri posti di lavoro, nell’attesa di qualcuno che sappia assumersi le proprie responsabilità.

L’Assessore ha dichiarato di essere pronta alla emanazione del decreto sulla formazione continua, per la quota affidata in house al Ciapi di Priolo, e che anche sulle sedi e sul reperimento degli allievi si sarebbero fatti passi avanti, ma dietro gli annunci non c’è nessuna certezza, né atti amministrativi pubblicati, solo i titoli roboanti sulla “riforma in via amministrativa”.

Scilabra ha dichiarato di volere affrontare la discussione sul futuro del sistema a partire dalle modifiche legislative che intende introdurre, sia sull’Istruzione e Formazione professionale che nella formazione ordinaria, da mettere in relazione con Youth Guarantee. Per questo sono allo studio due disegni di legge, i quali si era detto sarebbero stati presentati alle Parti Sociali in singoli incontri col sindacato di categoria, fino alla presentazione alle confederazioni alla presenza del Presidente nel corso della settimana antecedente le festività pasquali – ma la stampa di ieri e di oggi parla d’altro, di “riforma in via amministrativa”.

In tali disegni di legge sarebbero contenute anche le misure per gli incentivi all’esodo per le circa 300 persone che hanno compilato la scheda diffusa qualche tempo fa dall’amministrazione. A preoccuparci, però, il fatto che nessuno ci abbia spiegato con quale strumento economico e legislativo attuate tali misure, oltre alla previsione della legge Fornero che rischierebbe di creare nuovi “esodati”.

Resta urgentissimo affrontare con il presidente Crocetta e con il nuovo assessore alla famiglia l’emergenza sociale che si produrrà per i 1750 operatori oggi dipendenti dal Ciapi e prossimi alla scadenza del progetto Spartacus. A questo proposito Corsello, Dirigente ad Interim del Dipartimento Lavoro, ha assicurato che è allo studio un provvedimento che consentirà l’affidamento al Ciapi di Priolo in sinergia con i CPI delle azioni relative alla attuazione di Youth Guarantee. Questo permetterebbe di vedere impegnati tutti gli operatori, fino al successivo avvio del Piano regionale delle Politiche attive del lavoro.

Le rassicurazioni sono state ribadite nell’incontro con le Parti sociali avvenuto lo stesso pomeriggio del 9 aprile, quando è stato prorogato per il 2014 l’accordo dell’anno precedente sugli ammortizzatori in deroga, anche se le notizie al riguardo non sarebbero confortanti, almeno sotto il profilo delle risorse, tanto da fare sembrare necessario alle confederazioni di fare scendere in piazza i lavoratori destinatari della Cig e della Mobilità in deroga.

La Flc ha ritenuto che oltre a sollecitare tutti gli atti necessari a dare le risposte alle nostre domande sia necessario procedere anche ad azioni di protesta e lotta, nell’attesa di discutere delle questioni poste con il Presidente della Regione e con il suo fantomatico Governo.

Scarica il comunicato stampa di Michele Pagliaro e Giusto Scozzaro

Formazione professionale | 14/04/2014

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