Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola ed i lavoratori della formazione professionale in lotta per il lavoro contro il Governo della disoccupazione e del dramma sociale

Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola ed i lavoratori della formazione professionale in lotta per il lavoro contro il Governo della disoccupazione e del dramma sociale
mar 31

Per il “non – sistema” regionale della formazione professionale in Sicilia, il bilancio dei 28 mesi di governo Crocetta, di proclami demagogici, di promesse “dirette” ai lavoratori da parte di assessori e dirigenti che si sono succeduti, e dello stesso Presidente, è prossimo alla chiusura, ed è fallimentare.

Sta per scadere il tempo delle grandi adunate di “portatori d’interesse”, delle consultazioni di finta democrazia su come dovrebbe essere il sistema della formazione, il tempo delle promesse non mantenute, il tempo della demagogia, il tempo del “pagheremo direttamente i lavoratori”, il tempo della richiesta di “delazioni” sui comportamenti degli organismi gestori per evidenziarne le – vere o presunte - violazioni contrattuali, il tempo del “volete che trovi in sei mesi le soluzioni ai danni stratificati negli anni?”, il tempo dello “affideremo i lavoratori e le attività degli enti disaccreditati all’ente strumentale della Regione!”, il tempo de “i lavoratori sono tutti tutelati”, il tempo degli slogan ai quali ci avevano abituato il Presidente Crocetta e gli assessori ai rami del “Lavoro” e dell’”Istruzione e Formazione” che si sono avvicendati per questi 28 lunghi mesi.

Sta per scadere il tempo, senza che il Governo, gli assessori, i dirigenti dei dipartimenti, siano stati capaci di trovare soluzioni alla “strage degli innocenti” che si profila, complice anche il Governo nazionale, che alla disperata ricerca di risorse per finanziare “la modernità che fa fare un salto all’indietro nel diritto del lavoro” introdotta con il Jobs Act, sottrae risorse alla Sicilia.

Non c’è più tempo per le “finzioni teatrali”, o per le soluzioni “virtuali”, la FLC CGIL, insieme con il sindacato confederale, nella vertenza che la ha vista insieme alle organizzazioni di categoria della Cisl e della Uil, oggi, ancora una volta ha mobilitato i lavoratori del settore, che sono scesi in piazza a Palermo sfilando in corteo e manifestando civilmente fino al Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione.

Lì, ad attenderli non il Presidente Crocetta, insieme con gli assessori al Lavoro ed alla Istruzione Professionale, con i loro staff e con i dirigenti delle amministrazioni competenti, come sarebbe stato giusto e normale, per discutere delle necessarie soluzioni, ma una vice-presidente con poco tempo da dedicare alla gravissima e drammatica vertenza, che in un primo tempo negava la possibilità di incontrare le delegazioni sindacali, adducendo – come sempre in questi casi – importanti e non rinviabili impegni di Governo e di Amministrazione.

Solo in seconda battuta, e dopo che i fischi da fuori del Palazzo superavano mura e finestre, accettava di incontrare le delegazioni, ascoltava tre allievi di attività formative che le rappresentavano disappunto e disagio per il grave rischio di perdita di opportunità che deriva dalla anticipata chiusura del progetto “Prometeo”, e dopo l’arrivo del Capo di Gabinetto e del capo della segreteria tecnica, chiamati in fretta e furia per sostituirla, abbandonava la foresteria nella quale si teneva la riunione.

Nel frattempo i lavoratori inscenavano davanti il palazzo la loro protesta che diventava sempre più animata, e cresceva la disperata consapevolezza che il governo non è in grado di proporre soluzioni che non siano biecamente demagogiche, e che ormai non ingannano più nessuno, portando gli animi a surriscaldarsi sempre di più.

Allora le organizzazioni sindacali decidevano di abbandonare quello che ormai si era trasformato nella “pantomima di un confronto”, non dopo aver letto una dura e pesante dichiarazione di insoddisfazione, ed aver preteso che venisse la stessa rappresentante del Governo a riceverla.

Quello che temiamo, e che ormai è quasi una certezza, dopo gli eventi accaduti nel corso della dura giornata di lotta, e che la incapacità di trovare soluzioni del Governo porti con se l’escalation delle forme di protesta, anche oltre ogni sforzo di mediazione del corpo intermedio del sindacato, ed ogni sforzo di comprensione delle stesse forze dell’ordine, che pure sono consapevoli e testimoni super-partes della inefficace azione del governo, e dello stato di disagio e di rischio per l’ordine pubblico che ormai molte volte nel corso di questi 28 mesi di Governo Crocetta – tragici per il mondo della formazione professionale siciliana e per i lavoratori che vi erano impegnati – è stato rappresentato anche ai prefetti dell’Isola.

Ciò va evitato ad ogni costo, e serve la determinazione del Governo a sedersi con le Parti Sociali, per trovare le soluzioni “senza trucchi e senza inganni”, uscendo dai ruoli degli imbonitori da piazza, e la capacità di coinvolgere nelle scelte anche il Governo Nazionale per aprire un “vero tavolo di crisi del settore”, e individuare anche soluzioni straordinarie ed eccezionali.

Scarica la dichiarazione delle organizzazioni sindacali ed i documenti allegati

Formazione professionale | 31/03/2015

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