Formazione Professionale: ieri il sit- in via Ausonia, una delegazione ha incontrato il dirigente del dipartimento, ma l’incontro, non esaustivo e non concluso, è stato aggiornato alle 18 di lunedì.

Formazione Professionale: ieri il sit- in via Ausonia, una delegazione ha incontrato il dirigente del dipartimento, ma l’incontro, non esaustivo e non concluso, è stato aggiornato alle 18 di lunedì.
nov 12

Un folto numero di lavoratrici e lavoratori della formazione professionale, rappresentanti sindacali e operatori di tutte le filiere, cassintegrati e licenziati, provenienti da tutte le province siciliane, hanno dato vita ieri ad una dimostrazione di protesta di fronte alla sede dell’Assessorato regionale all’Istruzione e formazione in via Ausonia a Palermo.

I temi della protesta, preannunziati da un volantino diffuso nei giorni scorsi dalla Flc Cgil, insieme alla Cisl scuola ed alla Uil scuola, sono centrati sulla gravissima situazione di crisi e sul disagio vissuto dai lavoratori, ai quali le azioni della amministrazione regionale non sono state, sinora, in grado di dare le necessarie e urgenti risposte.

Tra inadempienze, ritardi e incapacità di trovare soluzioni ai problemi, il rischio è che a pagare la crisi del settore siano, come sempre, solo i lavoratori, mentre l’amministrazione si trincera dietro tecnicismi e “responsabilità limitate” e i datori di lavoro sfuggono alle proprie.

Una delegazione sindacale di Cgil, Cisl e Uil confederali e di categoria è stata ricevuta dal Dirigente Generale Ludovico Albert, che ha tentato di dare alcune risposte, sia in ordine alle sue competenze dirette, legate alle attività del dipartimento, sia nella qualità di Autorità di Gestione del Fondo sociale europeo, per materie attinenti alla rendicontabilità dei costi contrattuali, che rischia di trasformarsi in disapplicazione di importanti istituti contrattuali o di diritti garantiti dalle leggi, e che oggi è problematica per la filiera orientativa degli sportelli multifunzionali, ma sulla quale servono procedure certe e rassicurazioni anche per le attività formative del 2012.

Ha comunicato le sue considerazioni sulle crescenti difficoltà di bilancio della regione che non consentono di immaginare un finanziamento diverso da quello che attinga ai fondi comunitari, ed ha confermato gli impegni assunti per l’avvio delle attività per l’anno 2012, in relazione ai tempi, dichiarando come il numero dei progetti già pervenuti sia “assolutamente governabile”, mentre non ha potuto escludere eventuali difficoltà intervenienti e non causate dall’azione del dipartimento. Sulla filiera del così detto obbligo di istruzione e formazione ha confermato l’avanzamento dell’iter per l’avvio dei primi anni.

Riguardo alle questioni sulla rendicontabilità per l’Avviso 1 e per l’Avviso 2 degli sportelli, ha comunicato di non avere ricevuto proposte dalla competente Agenzia per l’Impiego, ma di essere tuttavia in grado di produrre un documento che chiarisca come il contratto di settore sia applicabile ed entro quali limiti, già a partire da mercoledì della prossima settimana.

Il sindacato ha protestato per il gravissimo ritardo con il quale il dipartimento sta procedendo alla convenzione con l’INPS per rendere operativa la Legge regionale 10, approvata nel giugno scorso, sulla integrazione degli ammortizzatori sociali nazionali a carico del fondo di garanzia, che consentirebbe di erogare fino all’ottanta per cento delle retribuzioni al personale destinatario di sostegno al reddito per gli ammortizzatori in deroga (CIG o mobilità).

La risposta del dirigente è stata l’onesta quanto disarmante assunzione della responsabilità per il ritardo degli uffici.

Il sindacato denuncia la inspiegabile incapacità organizzativa delle amministrazioni, e la costante incapacità delle stesse, almeno quelle interessate (Dipartimento Istruzione, Agenzia per l’Impiego e Dipartimento Lavoro) a lavorare insieme.

Non ostante le rassicurazioni continuano a permanere gravi incertezze sull’avvio celere delle attività, sia del piano integrativo per il 2011, finanziato con risorse inferiori a quelle previste a giugno, e sicuramente con grandissimo ritardo, che ne rende difficoltosa l’attuazione che sforerà sicuramente nei primi mesi del 2012, sia delle attività progettate a valere del Fondo sociale europeo.

La Flc Cgil ha sollecitato l’amministrazione perché gli impegni vengano mantenuti e, dopo che è stata ricevuta frettolosamente una delegazione di lavoratori cassintegrati e licenziati, l’incontro è stato aggiornato al pomeriggio di lunedì prossimo.

Intanto si aggrava la tensione sociale, e gli operatori del sistema le cui famiglie sono ormai duramente provate e hanno difficoltà crescenti a rivolgersi al credito, al passaggio del dirigente, hanno inscenato anche forme di protesta radicali, che però sarà difficile evitare nel futuro, e sempre di più si intensificheranno se la mediazione del sindacato non troverà ascolto da parte di chi governa.

I lavoratori sono, infatti, privi di reddito da sei o otto mesi, e, in alcuni casi limite di enti in crisi come il Cefop, da diciassette mesi e, non ostante il ricorso alla cassa integrazione dal mese di agosto, a causa della colpevole insipienza degli organi amministrativi di questo ente in particolare, e dei ritardi con i quali l’INPS sta trattando le pratiche in alcune province, causate dalle crisi industriali e dei comparti produttivi più gravi, che si sommano alla lentezza ed alla farraginosità delle procedure.

Serve una azione decisa e straordinaria del governo, e la conseguente accelerazione di tutte le procedure amministrative, che veda la sinergia dei due assessori e dei tre dipartimenti, perché, con piena assunzione di responsabilità di tutti, si trovino gli strumenti per fare ripartire la macchina, che oggi più che mai appare bloccata.

La Flc e la Cgil chiedono uno sforzo partecipativo a tutti i lavoratori, perché si rilanci la vertenza, si provveda celermente alla convenzione con l’INPS e si integrino, ove necessario, le somme sul capitolo del fondo di garanzia, prevedendo anche di appostarne in bilancio per il 2012, per rendere governabili le decine di crisi che si stanno riscontrando in queste ultime settimane negli enti di formazione.

Formazione professionale | 12/11/2011

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