Formazione Professionale: incontro con l'Assessore Bonafede il 26 luglio: Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil scuola si dichiarano insoddisfatte e preannunziano al Presidente iniziative di lotta

Formazione Professionale: incontro con l'Assessore Bonafede il 26 luglio: Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil scuola si dichiarano insoddisfatte e preannunziano al Presidente iniziative di lotta
lug 29

FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, insieme alle rappresentanze delle altre parti sociali firmatarie dell’accordo del 7 giugno ed alla delegazione dello Snals, hanno incontrato l’Assessore Regionale alla Famiglia, al Lavoro ed alle Politiche Sociali, come previsto nel precedente incontro avuto luogo il 19 luglio, solo dopo l’assemblea delle rappresentanze aziendali e l’occupazione simbolica dei locali dell’assessorato in via Trinacria.

All’incontro, convocato nei locali dell’assessorato, oltre alle parti sociali ed all’Assessore Bonafede, erano presenti il Capo di Gabinetto Nicosia e alcuni componenti della segreteria particolare e della segreteria tecnica dell’Assessore, la Dirigente Generale del Dipartimento Lavoro Corsello e i Dirigenti dei servizi gestione, rendicontazione e dell’unità di monitoraggio e controllo dell’ex agenzia per l’impiego con alcuni loro collaboratori e rappresentanti dell’assistenza tecnica.

L’Assessore ha esordito rammaricandosi per alcuni dei comunicati stampa lanciati dalle Organizzazioni sindacali nella mattina del 19, e le organizzazioni hanno prontamente replicato. Si è finalmente entrati nel merito della questioni da trattare, e sulla prospettiva dei servizi gestiti dagli operatori dipendenti dagli enti di formazione, e, sin dalle prime battute, si è avvertita la discrepanza con quanto sinora dichiarato dall’amministrazione e sottoscritto dal Governo fin nell’Accordo del 7 di giugno scorso.

Infatti le dichiarazioni dell’Assessore e del Dirigente del Dipartimento Lavoro hanno subito lasciato intravedere un passo indietro, sia sulle risorse disponibili, sia sulle modalità di effettuazione della proroga concordata nell’accordo e chiesta dalle organizzazioni sindacali, ma anche dai numerosi ordini del giorno presentati all’ARS durante la sessione di bilancio, e assunti dal Governo.

La inversione di rotta è stata motivata dall’accelerazione assunta dal Governo Nazionale sulla riforma dei servizi per l’Impiego, che è contenuta nella riattivazione della delega prevista dalla 92/12 e che verrà confermata nel c.d. “Decreto del Fare” attualmente in discussione al Parlamento Nazionale.

Nell’esercizio di tale delega il Governo Nazionale intenderebbe trasformare radicalmente i servizi, riducendo le autonomie delegate alle regioni e uniformando i livelli essenziali delle prestazioni attraverso una forte regia nazionale centralizzata e realizzata attraverso una unica agenzia strumentale a controllo pubblico, affiancata dall’INPS per gli aspetti tecnici. A tale assetto le regioni sarebbero tenute ad uniformarsi, compresa la Sicilia.

A detta dell’Assessore e del Dirigente Generale, tuttavia, gli operatori potrebbero essere tenuti in attività occupandoli nelle azioni di Politica attiva del Lavoro previste obbligatoriamente dalla 92/12, a valere di risorse provenienti dalla terza rimodulazione del Piano di Azione e Coesione, che, per questo, ne prevede complessivamente circa 144 milioni di cui 108 da destinare alle politiche passive (CIG D e Mobilità per tutti i settori produttivi in Sicilia) e 36 milioni per azioni formative rivolte ai soggetti destinatari degli ammortizzatori sociali. A questi si possono aggiungere solo 3 milioni dei 19 previsti dal c.d. “Piano Giovani” priorità 7, destinati direttamente alla riqualificazione professionale di circa mille operatori, e circa 1 milione di economie finora accertate sulla prima annualità degli avvisi 1e 2 /2010.

L’Assessore ha dichiarato anche che nelle politiche nazionali quote importanti dei finanziamenti europei appostati sarebbero stati destinati alla Sicilia per i piani per l’occupazione giovanile (la c.d. “Youth Guarantee”), e questi finanziamenti costituirebbero una opportunità per gli operatori attualmente impiegati negli sportelli.

Nel frattempo, i dirigenti dell’Amministrazione del Lavoro presenti hanno fornito un preciso quadro di massima delle attività svolte da ciascuno dei tre servizi interessati, ma questo quadro, pur facendo intravedere qualche passo in avanti rispetto ad alcuni impasse che avevano nel passato rallentato le procedure (riconoscimento di alcuni istituti contrattuali, problematiche relative ai visti della Corte dei Conti sulla conclusione della annualità e non dell’intero programma, che è stato dichiarato sono stati ormai risolti), lascia molte perplessità, soprattutto sui tempi e sulla erogabilità immediata dei finanziamenti che consentirebbero agli enti l’erogazione delle retribuzioni al personale.

Durante l’incontro l’Assessore ha provato a prendere contatti diretti con il Ministro del Lavoro e con il Sottosegretario Dell’Aringa, per avere gli ultimi aggiornamenti sul dibattito in corso, e ha accertato che nella giornata del 31 luglio dovrà presenziare insieme alla Dirigente Corsello ad una importante riunione in sede tecnica, propedeutica al prossimo incontro in Conferenza delle Regioni.

Subito dopo ha comunicato che doveva allontanarsi con la Dirigente per presenziare alla conferenza stampa annunciata dal Presidente della Regione a Palazzo d’Orleans.

Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola hanno subito dichiarato la propria assoluta insoddisfazione per le mancate risposte del Governo Regionale sui gravissimi temi posti all’attenzione e riguardanti gli sportelli multifunzionali.

Ritenendo di non potere considerare concluso il confronto, che nell'immediato decide del destino di 1850 lavoratori che rischiano di essere consegnati a interventi di ammortizzazione sociale, oltre a riguardare i Servizi per l'Impiego e le Politiche Attive del Lavoro nella Regione Siciliana, hanno chiesto la prosecuzione dell'incontro fino alla determinazione degli indirizzi politici e alla esplicitazione della soluzioni tecniche per le note emergenze attuali e di quelle, gravissime, che si sono avvistate.

Anche alla luce delle azioni preannunciate dai rappresentanti delle associazioni datoriali del settore presenti all’incontro, ritenendo pericoloso che il Governo non esprima né un’idea né un progetto che dia prospettive al sistema, e che non abbia per tempo provveduto ad aprire un confronto con le parti sociali e con i rappresentanti dei lavoratori, hanno protestato per la incongruenza delle dichiarazioni dell’Assessore, preannunziato pesanti iniziative di lotta e chiesto che al confronto partecipasse il Presidente della Regione, a garanzia degli impegni assunti sulla filiera degli sportelli all’atto della sottoscrizione dell’Accordo del 7 di giugno 2013.

Per questo hanno dichiarato di non essere disponibili ad abbandonare i locali dell'Assessorato, in attesa della ripresa dell'incontro, alla presenza del Presidente della Regione.

Alla dichiarazione delle tre organizzazioni sindacali confederali hanno aderito anche le delegazioni datoriali e lo Snals. Nel pomeriggio della stessa giornata, dopo alcuni interventi dissuasivi delle forze dell’ordine, data la intransigente fermezza delle delegazioni sindacali,è arrivato, per il tramite del Capo di Gabinetto, l’invito a trasferirsi nella sede della Presidenza della Regione, dove l’incontro, sempre interlocutorio, è continuato, in Sala Blu, fino a tarda sera, sempre con l’Assessore Bonafede e con la Dirigente Corsello.

Nell’incontro, è stata discussa in modo esplorativo l’unica proposta proveniente dall’Assessore e dal Dirigente, cioè quella di sperimentare una forma di affidamento in house delle attività di formazione rivolta ai cassintegrati ed ai destinatari di ammortizzatori sociali all’unico ente strumentale delle Regione Siciliana sopravvissuto alle tempeste giudiziarie di questo periodo, il CIAPI di Priolo.

Il ricorso al CIAPI di Priolo è cosa per altro annunciata in varie interviste dell’Assessore all’Istruzione e dello stesso Presidente nelle ultime ore, come strumento di tutela dei lavoratori del sistema della formazione professionale siciliano rimasti privi di incarico perché licenziati, perché in esubero o perché dipendenti da enti che per vicende giudiziarie di vario genere siano stati privati dell’accreditamento.

La Flc Cgil, la Cisl Scuola e la Uil Scuola hanno ribadito che seppure nulla è immodificabile, sarebbe necessario riaprire il tavolo urgentemente, e con la presenza di tutte le parti che hanno sottoscritto l’accordo il 7 di giugno scorso, perché le decisioni ipotizzate dall’Amministrazione e dall’Assessore costituiscono una grave inadempienza dell’accordo, e, se sarà necessario perché imposte da cause di forza maggiore, tutto l’accordo dovrà essere rinegoziato, per le gravissime implicazioni sull’occupazione nel settore, sulle tipologie contrattuali da applicare al personale e per lo stesso futuro del sistema, anche alla luce delle nuove norme per l’accreditamento degli enti che contengono aspetti restrittivi mai stati oggetto di confronto con le parti sociali, o sui quali il confronto aveva indicato vie differenti.

Per questa ragione le parti hanno chiesto il celere aggiornamento del tavolo, individuando insieme con l’Assessore e la Dirigente la data del 1° agosto, subito dopo l’incontro in sede tecnica delle Regioni, ed hanno preannunziato una lettera al Presidente della Regione per chiedere che intervenga al tavolo direttamente, a garanzia degli impegni di governo assunti, e che al tavolo intervenga anche l’Assessore all’Istruzione e Formazione, che è importante attore del processo di cambiamento in atto, oltre ad essere titolare nelle competenze del suo assessorato anche della funzione di Autorità di Gestione del FSE.

Le tre organizzazioni si sono riservate una rapida valutazione unitaria delle iniziative di lotta da intraprendere nel brevissimo termine.

scarica il comunicato unitario del 26 luglio

scarica la lettera al Presidente della Regione

 

Formazione professionale | 29/07/2013

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