Formazione professionale: Avviso 20 - ispezioni negli enti di formazione professionale – alcune considerazioni sul comunicato stampa dei Commissari Straordinari dell’ente CeFoP

Formazione professionale: Avviso 20 - ispezioni negli enti di formazione professionale – alcune considerazioni sul comunicato stampa dei Commissari Straordinari dell’ente CeFoP
lug 21

I Commissari Straordinari dell’ente CeFoP in AS, con un comunicato stampa di venerdì 20 luglio, esprimono fiducia per le istituzioni, ma problematizzano alcuni aspetti legati al regime di libera concorrenza – e di parità di condizioni – introdotti dall’Avviso 20 e dall’uso del Fondo Sociale Europeo.

Nel comunicato stampa pubblicato sul sito dell’ente CeFoP, i tre Commissari Straordinari, danno notizia delle ripetute ispezioni che viene compiuta nei confronti dell’ente da loro amministrato, che guardano con fiducia e serenità, stante il fatto che, come i Commissari rilevano - tali ispezioni e controlli di ogni specie, ordine e grado cui è sottoposto l’Ente, si siano sempre conclusi con l’accertamento della assoluta regolarità delle attività svolte dal Cefop – da loro amministrato nella qualità di Pubblici Ufficiali, Amministratori Straordinari nominati dal Ministero per lo Sviluppo Economico ai sensi del D.Lvo 270/99, la così detta legge “Prodi bis”.

Ma i Commissari continuano dichiarando di essere certi che altrettanta attenzione da parte di tutti gli organi di controllo sia dedicata anche agli altri Enti di formazione siciliani.

Ciò scongiurerebbe, a loro dire, “eventuali distorsioni nel mercato di riferimento, visto il regime di concorrenza insito nella ratio dell’avviso 20/12”.

Inoltre i Commissari problematizzano su alcuni aspetti essenziali delle attività in fase di avvio a valere dell’Avviso 20, che comporta, tra l’altro, “il necessario avvio sin d’ora delle attività propedeutiche all’immissione in aula, da realizzare attraverso il necessario richiamo di personale, con tutti i doveri e gli oneri economici conseguenti”.

La Flc Cgil Sicilia ritiene meritevoli di attenzione le argomentazioni addotte dei Commissari Straordinari, e per più ragioni che proveremo ad esporre, ritiene che queste possano essere oggetto di attenta riflessione da parte di tutti i soggetti interessati al riordino delle politiche formative e del sistema regionale della formazione professionale nella Regione Siciliana.

Infatti, le trasformazioni che stanno intervenendo nel sistema regionale inducono tutti i soggetti interessati, dal sindacato alle organizzazioni datoriali, dalle istituzioni ai lavoratori stessi, ad atteggiamenti ed a condotte della massima responsabilità.

In primo luogo, prima che la procedura attivata da alcuni lavoratori portasse il Tribunale di Palermo in prima battuta a proclamarne lo stato d’insolvenza, e poi, ammettendolo alla procedura prevista dal D. Lvo 270/99 a chiedere al MISE di segnalare gli Amministratori Straordinari che potessero portare a  termine la procedura prevista dalla legge, l’ente CeFoP aveva rappresentato il paradigma peggiore di come il sistema regionale della formazione professionale si era trasformato negli anni in un sistema autoreferenziale, fuori controllo, funzionale solo alla creazione di clientele e di consenso per la peggiore politica, e solo il Commissariamento ha consentito nel recente passato di conoscere la reale entità del debito accumulato, ed a quali –  enormi – costi per i lavoratori e per la Pubblica Amministrazione, fosse arrivato, senza che la PA, pur onerata delle funzioni di controllo (assieme ad altri organismi), le avesse, tuttavia, svolte a pieno.

La Flc ricorda, a tal proposito, come già, nel lontano 2000, una ispezione chiesta dal sindacato avesse accertato gravi irregolarità in ordine all’accantonamento del trattamento di fine rapporto per i dipendenti dell’ente, evidenziando un mancato accantonamento per oltre tre miliardi e mezzo di lire, e che né i dirigenti allora presenti, né quelli che si sono succeduti alla direzione del dipartimento, né altri organi di controllo, abbiano mai intrapreso serie azioni al riguardo, atte a garantire legittimità e diritti.

In secondo luogo, lo spostamento della spesa sul FSE, che certamente implica controlli più rigorosi sugli enti gestori e affidatari delle attività e delle amministrazioni attive – pena il disimpegno delle risorse – implica che anche i soggetti gestori comincino ad operare in una diversa ottica di mercato, e ad assumersi in proprio responsabilità e rischio “imprenditoriale”, come già avviene in gran parte delle regioni d’Italia.

Ma questi “rischi imprenditoriali” ben pochi soggetti gestori nella Regione Siciliana sono in grado o hanno la volontà di assumerseli, e, tra questi, quella del CeFoP in AS è una eccezione che conferma la regola, in quanto, essendo l’Ente in Amministrazione Straordinaria, che deve tendere per principio all’equilibrio dei conti, esso proprio non può assumere alcun rischio imprenditoriale, neanche quello che potrebbe consistere nell’anticipare attraverso il ricorso al credito risorse da reintegrare poi con quelle dei ricavi.

In questo caso, dei ritardi dell’Amministrazione Regionale a fare le spese sarebbero – ancora una volta – solo i lavoratori, che pure sperano nel buon esito della procedura e nella prospettiva di mantenimento del posto di lavoro che da essa potrebbe derivare, sia pure con un costo sociale legato agli esuberi, che abbiamo il dovere di non tacere.  

Il rischio, allora, si trasformerebbe, e tutto a carico dei lavoratori e delle prospettive di ripresa lungamente accarezzate, e sostenute dalla stessa Regione che ha voluto nuovamente “investire” sul CeFoP in AS affidando attività pregresse le cui somme erano “congelate” e valutando positivamente i progetti presentata a valere dell’avviso 20, in quello di accelerare il fallimento dell’ente.

Ciò che è impossibile per CeFoP in AS – per previsione di norma – e non lo è “teoricamente” per gli altri soggetti che gestiscono la formazione in Sicilia, pone comunque, dal punto di vista della Flc, alcuni problemi: quello della affidabilità economico/finanziaria degli enti e delle agenzie formative, quello dell’accesso al credito, quello del costo del denaro e quello della capacità della PA di dare risposte alle agenzie formative, in termini di esigibilità dei finanziamenti, in tempi certi e contenuti, tempi che devono essere, secondo la Flc, in primo luogo rispettosi delle esigenze delle persone.

Problemi, questi, responsabilità dei soggetti accreditati, affidabilità economico/finanziaria dei soggetti affidatari degli interventi, costo del denaro, ai quali la PA è lontana dal sapere dare risposte, anche soltanto indicative, e che il sindacato ritiene debbano essere discussi con le parti sociali dall’amministrazione e dalla politica, con ampiezza di delega e capacità di decisione, se si vuole – davvero – voltare pagina e “riformare il sistema per via amministrativa” come anche il Dirigente del Dipartimento Istruzione (ed AdG FSE Sicilia) ha affermato, sempre venerdì 20 luglio a Palermo, nel quinto degli incontri regionali del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica con le comunità delle regioni del Sud.

Per questo la Flc chiederà, insieme alla Confederazione Cgil, agli assessori ai rami interessati ed ai dirigenti dei dipartimenti (Istruzione e Formazione Professionale; Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro) di programmare in tempi brevissimi incontri con il Sindacato e le parti sociali, coinvolgendo l’Autorità di Gestione del FSE in Sicilia, per l’identificazione di opportune soluzioni sia in merito ai problemi legittimamente sollevati dai Commissari Straordinari, ma anche su quelli, più generali, del confronto sulla transizione verso un sistema che usi appieno le risorse comunitarie, ma che rispetti il contratto di lavoro e che abbia tempi rispettosi delle esigenze delle persone, sia pure in questi amari tempi di crisi.

Formazione professionale | 21/07/2012

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