Formazione professionale: accordo o non accordo? E intanto lo stato febbrile della “Buona formazione” peggiora sempre di più!

Formazione professionale: accordo o non accordo?  E intanto lo stato febbrile della “Buona formazione” peggiora sempre di più!
mar 25

Ieri, 24 marzo, la Flc e la Cgil hanno partecipato all’incontro convocato dall’Assessore Regionale Centorrino per discutere del testo di protocollo d’intesa per la “Buona Formazione”. All’incontro, conclusosi in tarda serata, l’Assessore non era presente, erano presenti, invece, il Capo di Gabinetto Emanuele, il Dirigente Generale del Dipartimento; Albert, ed i rappresentanti delle organizzazioni sindacali.

Nel corso della riunione, che è stata ancora una volta interlocutoria, i rappresentanti dei sindacati hanno proposto modifiche ed osservazioni al testo dell’accordo redatto a partire dalla prima bozza consegnata dal Capo di gabinetto il 2 febbraio, già discusso in sala Alessi a palazzo d’Orleans il 9 marzo scorso.

La Cgil e la Flc hanno rappresentato le loro proposte e le loro osservazioni sul testo, circostanziandole alla piattaforma presentata e premettendo la richiesta di trasparenza, di legalità e di responsabilità che avanza a tutti gli attori del sistema, lo stesso sindacato, i datori di lavoro, l’amministrazione pubblica e i rappresentanti della politica, rivendicando il ripristino di ruoli propri di ciascun soggetto, il principio della responsabilità, l’applicabilità delle regole e delle sanzioni.

Il dirigente Albert ha preso la parola dopo i rappresentanti dei sindacati, confermando la linea già prospettata negli ultimi incontri.

Ha affermato che, paradossalmente, non mancano le risorse, che l’amministrazione sta solo riposizionando le fonti di finanziamento, spostandone una quota sul fondo sociale europeo per diminuire la pressione sul bilancio regionale. Ha aggiunto che solo all’avvio del piano formativo finanziato con le risorse del bilancio regionale sarà possibile effettuare un monitoraggio sulle attività avviate ed intervenire con ulteriori avvisi sul FSE su base territoriale, per meglio finalizzare l’offerta formativa ai fabbisogni locali.

Questa determinazione, contenuta negli atti d’indirizzo della Giunta di Governo, sarebbe ormai definitiva.

Secondo Albert si potrebbe parlare di esuberi solo nel caso che per queste attività aggiuntive non si reperissero allievi, o nel caso di soggetti gestori che abbiano una sproporzione di costi rispetto ai parametri fissati, già fin troppo elevati. Per questa ragione si stanno tessendo relazioni con i funzionari dell’Unione Europea preposti al governo dei fondi strutturali. Nel corso di questi incontri si starebbe anche verificando la possibilità di utilizzare quote di risorse comunitarie – che hanno la caratteristica dell’addizionalità – per supportare anche l’ambito – ormai ordina mentale – dell’Istruzione e Formazione Professionale, per il quale le risorse statali, senza il concorso del bilancio della regione, risulterebbero troppo esigue per mantenere la attuale quantità di ore formative distribuite nelle tre annualità.

Anche in  questo caso, i funzionari europei preposti avrebbero mostrato disponibilità, sempre che si possano dimostrare le necessità “strutturali” di intervenire sul sistema siciliano dell’Istruzione e Formazione Professionale (cfr rapporti OCSE PISA), e monitorare l’esito dell’intervento. Albert ha anche prospettato che, alla fine del 2011 si proceda alla pubblicazione di più avvisi per un piano triennale di attività finanziate con le risorse comunitarie, prevedendo comunque un ulteriore abbattimento dei parametri di costo, per adeguare il sistema formativo siciliano a quelli europei.

Le possibili sofferenze occupazionali andrebbero governate con più strumenti, alcuni tesi a facilitare l’esodo dei lavoratori più prossimi alla pensione, altri tesi all’ammortizzazione sociale.

A questo proposito ha anche comunicato che è in corso una interlocuzione con il Ministero del Lavoro e con la Direzione degli ammortizzatori sociali, tesa al riconoscimento di quote dedicate, aggiuntive al fabbisogno della Regione Siciliana per gli ammortizzatori sociali in deroga. Anche in questo caso, ci sarebbero delle disponibilità da parte del Ministero, sempre che si affronti in modo efficace il riordino del sistema regionale della formazione professionale.

Per i lavoratori che potrebbero essere soggetti a processi di mobilità, va prevista negli avvisi, o nella normativa regionale, la possibilità di essere occupati in via prioritaria presso gli enti che hanno necessità di assumere personale che non hanno nel proprio organico, ed in via residuale, di essere utilizzati in servizi di pubblica utilità, attraverso la modifica dell’albo degli operatori già previsto dalla legge regionale 24.

Il Capo di gabinetto Emanuele ha aggiunto che sono pervenuti dall’Inps i dati previsti dal protocollo d’intesa sottoscritto a dicembre, e che questi dati saranno trasmessi all’Amministrazione per produrre una proposta sull’accompagnamento alla pensione.

Rispetto alle proposte di alcune organizzazioni sindacali, Albert è stato molto determinato nell'escluderle, perché l'attenzione della magistratura contabile, quella di altri organi giudiziari, quella dello stesso governo nazionale (del Ministero dell’economia e delle finanze per ciò che attiene al patto di stabilità e del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali per quello che riguarda il riordino della formazione professionale) oltre che dell'Unione Europea, è tale da escludere percorsi che "forzino" l'interpretazione delle leggi e delle norme.

Sul protocollo d'intesa Albert ed Emanuele hanno annunziato che proseguiranno gli incontri con le rappresentanze degli enti, poi con le organizzazioni datoriali rappresentative del mondo delle imprese e dei settori produttivi, e, alla fine, integrando le proposte che riterranno accoglibili presentate dalle parti coinvolte, ne proporranno un testo di sintesi.

Hanno riferito di non avere ancora notizia della pubblicazione in Gazzetta della Legge regionale di proroga dell'esercizio provvisorio del Bilancio, sulla quale, per altro, non sembra si sia ancora concluso l'esame del Commissario dello Stato.

Il Dirigente Albert, in merito alla erogazione di anticipazioni in dodicesimi ha comunicato che potrebbe procedere ad erogare i tre dodicesimi della posta di bilancio precedente (120 milioni), ma che i tempi potrebbero coincidere con quelli della valutazione del piano formativo, e che quindi potrebbe essere conveniente attendere la pubblicazione del piano definitivo ed erogare direttamente la prima anticipazione. D'altra parte ha anche comunicato che se gli enti scegliessero di praticare la procedura prevista sulla anticipazione dei tre dodicesimi, dovrebbero fornire le fideiussioni e l'amministrazione avrebbe la necessità di verificarle, perché sono state riscontrate molte irregolarità, ed è viva l’attenzione della magistratura contabile.

Anche sul documento unico di regolarità contributiva, Albert ha comunicato che l'amministrazione è determinata a rispettare la legge, che ne impone il possesso per ottenere finanziamenti pubblici.

Rispetto ai chiarimenti richiesti sugli enti per i quali sono state aperte le procedure di revoca dell’accreditamento, sia il dirigente che il capo di gabinetto sono stati imprecisi ed hanno rinviato ad un momento successivo la definizione di quanto si intenderebbe attuare per il personale e per l’affidamento delle attività. L’incontro si è così concluso.

Abbiamo ritenuto apprezzabili alcuni aspetti dell’approccio del nuovo dirigente generale, che appare pragmatico, ma riteniamo ancora che vi sia una sottovalutazione, da parte della politica, di problemi che non sono soltanto tecnici, anche se tecnici competenti possono contribuire a identificare ed attuare corrette soluzioni.

Per quello che riguarda l’ipotesi di accordo, abbiamo apprezzato come almeno un aspetto, quello dell’indispensabile coinvolgimento delle rappresentanze del mondo dell’impresa e dei settori produttivi, da noi proposto a più riprese e contenuto nella nostra piattaforma, sia stato accolto, ma non pensiamo che ci si possa limitare a questo. Ci vogliono, per l’accordo, dati misurabili e reali strumenti per il riordino del sistema e per la tutela dei lavoratori, che siano compatibili con la situazione finanziaria. Ci riserviamo un attento esame della sintesi che ci verrà proposta prima di decidere se aderire ad un accordo del quale qualcuno –forse in malafede - ci vedeva già firmatari, cogliendo lo spunto di una dichiarazione del Segretario generale della Flc Sicilia riportata dal Sole 24 ore Sud del 23 marzo scorso.

Dall’articolo pubblicato sul Sole si evidenziava la analisi –autorevole -  sulla crisi del sistema siciliano di formazione professionale, che la Flc e la Cgil denunciano da fin troppo tempo, più che la volontà della Flc di sottoscrivere accordi, che per altro nemmeno si menzionavano. Consideriamo dunque strumentale l’attacco di chi difende la “spesa storica” che si scarica sulla società siciliana e ci critica per ragioni non sempre trasparenti, perché chiediamo di ripristinare legalità e compatibilità economica.

Per quanto riguarda l’ipotesi di accordo, come altre volte anche in questo caso, la Cgil e la Flc non sono pregiudizialmente contrarie a trattare, soprattutto quando si tratta di difendere il destino di lavoratori e di riqualificare la spesa in un’ottica di ripristino dell’etica pubblica, ma si atterranno certamente al merito delle questioni reali, nell’esclusivo interesse dei lavoratori e per il loro futuro, perché non rappresentano altri interessi!

scarica l'articolo di Butera

Formazione professionale | 25/03/2011

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