Formazione professionale: assunti a loro insaputa da un ente si accorgono del fatto perché viene loro sospesa l’indennità di disoccupazione. La denuncia di Cgil e Flc

Formazione professionale: assunti a loro insaputa da un ente si accorgono del fatto perché viene loro sospesa l’indennità di disoccupazione. La denuncia di Cgil e Flc
feb 26

Assunti a loro insaputa da un ente di formazione professionale, il Cesifop, che non ha mai provveduto né a dare loro comunicazione alcuna né a fare firmare contratto di assunzione. E’ accaduto ad alcuni lavoratori del settore, licenziati da altri enti, che si sono visti sospendere, apparentemente senza ragione, l’indennità di disoccupazione Naspi. Nel cercarne il motivo, è venuto alla luce che il Cesifop aveva utilizzato i dati del loro curriculum- presentato a questo come anche ad altri enti nella speranza di un posto di lavoro- per comunicare all’Inps la loro assunzione. Ne danno notizia la Cgil e la Flc siciliane che definiscono l’accaduto “un fatto di inaudita gravità- dicono i segretari generali Michele Pagliaro e Graziamaria Pistorino- che configurerebbe una truffa finalizzata ad acquisire finanziamenti pubblici, che ha pure danneggiato i lavoratori inconsapevolmente coinvolti, facendo loro perdere gli ammortizzatori sociali”. Cgil e Flc rilevano che questa “potrebbe solo essere la punta dell’iceberg e altri casi di questo genere potrebbero celarsi nel settore”. Gonfiare gli organici “servirebbe ad enti con pochi scrupoli, come nel caso denunciato- osservano Cgil e Flc- a partecipare agli Avvisi della Regione con maggiori possibilità di successo acquisendo commesse per un numero maggiore di ore e con remunerazione più alta”. Il Cesipof ha peraltro sospeso il proprio personale, quello assunto regolarmente, chiedendo l’accesso agli ammortizzatori sociali: nel frattempo procedeva a queste nuove assunzioni. “Dopo anni di battaglie per la trasparenza e legalità nella formazione professionale- affermano Pagliaro e Pistorino- sconforta che accadano queste cose. Significa che c’è ancora tanta strada da fare se in un settore con oltre 3.500 licenziati e 300 operatori impegnati in attività residuali ci sia spazio per enti che partecipano a bandi pubblici non esitando a commettere scorrettezze e illegalità, riuscendo a drenare risorse”. Pagliaro e Pistorino chiedono che sui fatti denunciati sia fatta immediata chiarezza da parte delle istituzioni preposte e che siano fatte verifiche a tappeto.
2016 dac

Formazione professionale | 26/02/2016

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