Formazione professionale: l'Assessore regionale emana il decreto di approvazione del “Repertorio delle Qualificazioni della Regione Siciliana"

Formazione professionale: l'Assessore regionale emana il decreto di approvazione del “Repertorio delle Qualificazioni della Regione Siciliana"
mag 30

Il 26 maggio l’Assessore regionale all’Istruzione e Formazione Professionale ha emanato il decreto 2570 di approvazione del “Repertorio delle Qualificazioni della Regione Siciliana, quale contributo al quadro nazionale delle qualificazioni regionali” ed “in coerenza con il sistema nazionale di certificazione delle competenze” di cui al Decreto Legislativo 13 del 2013.

Il decreto e gli atti collegati erano stati presentati per grandi linee prima alle parti sociali regionali e successivamente al sindacato di categoria ed ai datori di lavoro del settore della formazione nella riunione del 10 maggio scorso.

Con tale decreto, della emanazione del quale l’assessore all’istruzione e formazione era delegato da una norma contenuta nella “Legge Finanziaria Stralcio” recentemente approvata dall’ARS (Cfr. l’art. 30 della legge regionale 8/2016 pubblicata martedì 22 maggio sulla GURS) la Regione Siciliana assume il repertorio nazionale delle qualifiche, adeguando i LEP a quelli nazionali, condizionalità ex ante per l’utilizzo delle risorse del POR 2014-2020.

Nelle due sole occasioni di informazione e confronto la CGIL e la FLC siciliane avevano mosso alcune critiche, soprattutto per i tempi contingentati e certamente non esaustivi che l’assessore ha utilizzato per misurarsi con il partenariato sociale, tempi di cui si può comprende l’urgenza solo per il tentativo di recuperare certezze sulla spesa europea anche per il confronto in corso con il Governo nazionale, ma che lasciano bene intendere in quale considerazione il Governo tenga le parti sociali ed il partenariato.

Tuttavia l’assunzione di questo atto, del quale, oltre alla critica sul metodo, che sembra non tenere conto se non in maniera formale e spicciativa degli impegni derivanti dalle stesse norme europee di confronto con il partenariato economico sociale (Cfr c.d. Codice del Partenariato Economico Sociale, il “Codice europeo di partenariato”, Regolamento delegato UE 240/2014) , comporterà certamente una accelerazione da parte dei soggetti gestori della formazione professionale nell’adeguarsi a nuovi standard e nuove modalità progettuali, anche se è immaginabile che questa “marcia a tappe forzate verso l’ammodernamento del settoreprovocherà ulteriori disagi per il comparto, che potrebbero essere pagati ancora una volta dai lavoratori già duramente provati ed in condizioni di assoluta incertezza, aumentando la drammatica situazione sociale del comparto.

Tuttavia sarà necessario affrontare anche questo ammodernamento, se si vuole mettere in salvaguardia la spesa riguardante le risorse europee, le sole disponibili nel depauperato bilancio regionale.

Per questo ci riserviamo una più dettagliata osservazione ed una più esaustiva disamina dei testi del decreto e dei tre allegati, ma pensiamo che adesso non vi siano più alibi, e che l’amministrazione debba al più presto emanare l’avviso sostitutivo dell’Avviso 3 ritirato, consentendo a migliaia di operatori di ritornare al lavoro evitando così il licenziamenti.

Ma perché questo avvenga, le parti sociali, il Governo regionale e quello nazionale devono essere consapevoli che è necessario che le agenzie formative siciliane, quale che sia la loro ragione sociale, devono potere essere ammesse ad ammortizzatori in deroga e deve essere concordato tra Regione, Ministero del Lavoro e le stesse parti sociali un piano straordinario di intervento, se non si vuole che l’attuale gravissima criticità sociale si trasformi in tragedia.

La FLC e la CGIL siciliane hanno denunziato ovunque il gravissimo ritardo con il quale l’Assessorato Istruzione e Formazione sta operando, la nostra partecipazione alla manifestazione confederale di giorno 7 maggio scorso e le rivendicazioni per i lavoratori degli enti di formazione, sia formatori che esperti di politiche attive del lavoro, contenute nella piattaforma ed in più occasioni pubbliche, le parole di Michele Pagliaro, segretario generale della CGIL sono state chiare, la vertenza della formazione professionale è in cima alle vertenze che il sindacato rappresenta e anima nella nostra regione, e come riportato dalla stampa appena sabato scorso e affermato da Graziamaria Pistorino, segretario generale della FLC CGIL Sicilia "il repertorio è un presupposto per accedere ai finanziamenti europei. Finalmente la Formazione ha un ruolo strategico nello sviluppo della Regione dopo anni in cui è stata demonizzata per la sua matrice clientelare".

La FLC ritiene necessario continuare e riprendere il rapporto e riavvicinare ed aggregare i lavoratori del settore oggi assai disgregato, e ritiene che ciò debba essere fatto rimanendo all’interno del percorso unitario avviato già nel luglio 2015, quando, insieme a Cisl e Uil, sindacato di categoria e confederale, regionale e nazionale, hanno chiesto al Presidente del consiglio ed ai ministri del Lavoro e dello Sviluppo Economico di intervenire (cfr. lettera unitaria).

Tuttavia, per rilanciare questo confronto e un percorso di riunificazione delle micro vertenze aziendali, e per riunire il vasto precariato che i tre anni di malgoverno regionale hanno provocato, sta lavorando ad un documento che vorrebbe fosse assunto come traccia della azione sindacale per il comparto, che andrà discusso con i lavoratori che stanno resistendo in tutti i luoghi di lavoro superstiti, e senza dimenticare precari e licenziati, in ogni territorio della Sicilia.

scarica il decreto 2570

scarica l'allegato I

scarica l'allegato II

scarica l'allegato III

Formazione professionale | 30/05/2016

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