Formazione professionale: riuniti ad Enna gli esecutivi unitari di Flc Cgil, Cisl scuola e Uil scuola decidono di proseguire la protesta
Oggi ad Enna, presso la sede della Camera del Lavoro, ha avuto luogo un incontro che ha visto la partecipazione di tutti i coordinatori provinciali della Formazione Professionale di Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola.
I partecipanti hanno analizzato le azioni di lotta poste in essere sino ad oggi, hanno verificato il persistere dello stato di crisi, e pur registrando qualche piccolo passo in avanti, che non consente agli operatori di tutte e tre le filiere del settore (OIF, Sportelli Multifunzionali ed Interventi formativi) non vengono retribuiti ormai da parecchi mesi e senza certezze per il futuro, di abbassare la guardia.
Il trascorrere del tempo, inoltre, vede l’avvicinarsi della chiusura delle attività della prima annualità dei corsi a valere sull’Avviso 20/2011 e, in assenza di novità, non si intravvedono prospettive occupazionali per i lavoratori impegnati nelle suddette attività, mentre il malessere cresce e rischia di provocare negli operatori, ormai allo stremo, atti incontrollabili ed inconsulti, mentre il governo continua a perseguire un nebuloso disegno di riforma.
L’assise ha, quindi, calendarizzato una serie di iniziative di protesta che saranno poste in essere a partire dalla prossima settimana:
il 22 maggio tutti i lavoratori delle tre filiere si daranno appuntamento davanti alle nove Prefetture della Sicilia chiedendo di essere ricevuti dai Prefetti per rappresentare loro la situazione drammatica in cui gli operatori vivono;
il 27 maggio i lavoratori faranno un sit in presso i centri per l’impiego dei capoluoghi isolani;
infine, per il 4 giugno è stato deciso, ancora una volta, lo sciopero regionale della formazione professionale e i lavoratori torneranno a manifestare in piazza a Palermo.
Tra il 22 maggio ed il 4 giugno verranno poste in essere altre azioni per ogni singolo territorio secondo un calendario che i responsabili provinciali delle tre sigle predisporranno nelle loro province, promuovendo incontri con le deputazioni, con i sindaci e dando vita ad ogni forma di protesta civile per sensibilizzare l'opinione pubblica e per illustrare la difficoltà del settore il cui ruolo dovrebbe essere considerato strategico per lo sviluppo della regione ed invece viene messo nell'impossibilità di esplicarlo, mettendo nel contempo a rischio la serenità e la sopravvivenza degli operatori e delle loro famiglie.
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Formazione professionale | 18/05/2013
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