Formazione professionale: sempre più evidente la scollatura tra Governo e Parlamento . Sindacato ed enti convocati dalla V Commissione Legislativa dell'ARS

Formazione professionale: sempre più evidente la scollatura tra Governo e Parlamento . Sindacato ed enti convocati dalla V Commissione Legislativa dell'ARS
ago 03

Oggi, nella tarda mattinata la Cgil, insieme alle Cisl ed alla Uil ed ai rappresentanti di alcune associazioni degli enti della formazione professionale, è stata sentita dalla V Commissione Legislativa dell’ARS, sugli attuali problemi del settore della formazione professionale, in particolare quelli collegati al taglio di finanziamenti per il piano regionale dell’offerta formativa dell’anno in corso.

All’incontro, al quale partecipava una nutrita rappresentanza di parlamentari, soprattutto dell’opposizione, non ha partecipato invece l’Assessore all’Istruzione e Formazione Professionale, Mario Centorrino, che era rappresentato dal Capo di Gabinetto, Nino Emanuele. Neanche il dirigente generale Ludovico Albert ha partecipato all’incontro.

Le assenze dell’Assessore e del dirigente sono state evidenziate con criticità da quasi tutti i parlamentari componenti la commissione, segnale, questo, dell’ evidente scollatura tra Governo e Parlamento siciliano, che ogni giorno segna un solco sempre più profondo che non lascia ben sperare.

Michele Pagliaro, per la Cgil, ha evidenziato tutte le criticità del settore soffermandosi, in particolare, sulla questione del taglio del 30%, che, contrariamente a quanto stabilito ad aprile in accordo col Governo, non è ancora stato recuperato con le risorse comunitarie, perché gli avvisi a valere sul FSE non sono stati avviati a causa delle scelte della stessa amministrazione regionale.

Ha quindi sostenuto che è necessario che quelle risorse vengano rese disponibili, perché solo così le procedure di mobilità in corso possano ridursi e rientrare con l’eccezione di quei casi in cui l’esubero è strutturale, e si possa ridurre anche il ricorso alla Cig in deroga possa essere considerato solo come misura transitoria e straordinaria per i lavoratori del comparto, e questa considerazione è assolutamente condivisa dalla Flc.

La Cgil, in sintesi, ha  sostenuto quanto da tempo insieme con la Flc rivendica: la necessità che venga decretata, nel più breve tempo possibile, la disciplina del fondo di garanzia, dando attuazione alla Legge Regionale 10 approvata il 7 giugno scorso, evidenziando che come organizzazione sindacale è impegnata a riaprire molte procedure di mobilità, chiuse prima che la norma venisse approvata, con l’obiettivo di trasformarle in procedure di accesso alla Cig in deroga, per garantire un sostegno al reddito a tutti, anche a quei lavoratori che, assunti dopo il 31 dicembre 2002, erano esclusi dalla precedente normativa.

La Flc e la Cgil auspicano infatti che l’utilizzo della Cig in deroga in concorso col fondo di garanzia della Regione possa rappresentare per tutti i lavoratori coinvolti una fase temporanea e una misura transitoria con la quale tutelare i lavoratori  di quegli enti coinvolti dalla crisi congiunturale, in attesa che l’utilizzo del FSE a partire dal 2012 possa contribuire a fare rientrare l’emergenza ed a dare prospettive e orizzonti al settore che va assolutamente ridimensionato e riformato, rendendolo più adeguato ai bisogni dei cittadini e del sistema produttivo dell'Isola

I bandi a valere sul FSE, a nostro avviso, se ben costruiti, potranno dare risposte al territorio, ed ai cittadini e potranno prevedere garanzie per tutti i lavoratori, regolarmente assunti negli enti, ma dovranno  essere formulati con accortezza, per evitare quelle criticità determinate dalle regole europee, garantendo nel contempo il rispetto delle previsioni contrattuali di settore.

La V Commissione ha preso atto delle richieste della Cgil e ha comunicato che la II Commissione (Bilancio e Programmazione) ha già predisposto un emendamento che prevede la destinazione di 40 milioni di euro al settore della formazione professionale.

La Cgil ha anche evidenziato che è necessario fare presto, perchéil tempo in questo caso non è una variabile indipendente: avere le risorse finanziarie, è un aspetto importante, ma non sufficiente, in quanto le risorse servono a finanziare le attività formative, e spenderle è possibile solo attraverso le attività che gli Enti realizzano nel tempo, ed il rischio è quello di un accavallarsi di attività tale da renderle impraticabili, e, soprattutto, che sarebbe pagato ancora una volta dai lavoratori costretti ad un ulteriore aggravio delle loro prestazioni di lavoro, e, nella vicenda della formazione professionale siciliana, ancora una volta i tempi della politica non coincidono con le esigenze e le necessità del settore e delle persone che vi operano.

 

Formazione professionale | 03/08/2011

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