Il Governo regionale finalmente scopre lo sfascio della scuola siciliana voluto dal Ministro Gelmini.

Il Governo regionale finalmente scopre lo sfascio della scuola siciliana voluto dal Ministro Gelmini.
lug 23

Nel corso di un incontro abbiamo preso atto delle intenzioni dell'assessore regionale alla pubblica istruzione, On.le Leanza, di intraprendere iniziative per difendere la scuola pubblica siciliana dallo smantellamento deciso dal ministro Gelmini.

Nell'apprezzare queste prese di posizione non possiamo non denunciare che il Governo regionale è colpevole di una grave disattenzione circa le conseguenze che subirà la scuola siciliana per effetto dei provvedimenti decisi dal Governo nazionale che da due anni opera contro la scuola del meridione, e della Sicilia, con una virulenza di tagli senza precedenti (circa 2600 per a.s. 2008/2009 e quasi 8000 per l'a.s. 2009/2010) che compromettono il diritto allo studio, la qualità dell'offerta formativa e il riconoscimento dei diritti agli alunni diversamente abili e agli stranieri di seconda generazione.       

Il governo regionale oltre ad annunciare le iniziative nei confronti del Governo, farebbe bene a mettere in atto e con la dovuta urgenza, provvedimenti che la FLC Cgil ha proposto  all'Assessore e al Presidente della Regione a più riprese e da ultimo il 17 aprile 2009 nel corso di una manifestazione regionale a Palermo.

In quella occasione la FLC  proponeva iniziative nei confronti del Governo:

1.      per garantire il diritto allo studio degli studenti siciliani che non possono essere penalizzati rispetto ai coetanei di altre aree del   Paese;

2.      per dare risposta alle richieste sul tempo scuola delle famiglie nella scuola primaria, a 30 e 40 ore ( circa 435 posti di lavoro) ;

3.      intervento per bloccare la tendenza di 1 docente di sostegno ogni 2 alunni disabili in una regione dove questo rapporto non è sostenibile per l'assenza di servizi specialistici da parte degli enti locali e per la particolarità territoriale (isole e comuni montani isolati) - ( circa 650 posti di sostegno che temiamo saranno tagliati nei prossimi giorni dall'USR);

e provvedimenti regionali, quali :

4.      interventi della Regione per dare una risposta ai precari della scuola e della ricerca con azioni finanziate dal FSE ed attuate con apposito protocollo Stato - Regione - (caso  Campania) -  per supplenze, per il sostegno disabili, per le aree a rischio contro la dispersione, per il personale ATA per garantire anche l'apertura di tutti i plessi;  

5.      utilizzazione degli ammortizzatori in deroga per i precari di scuola, università e ricerca che rimangono senza lavoro;

6.      prevedere di affidare ai precari della scuola le 200 ore x corso nei percorsi triennali integrati scuola-formazione professionale che  vengono assegnati ai docenti come ore aggiuntive ( circa 100 posti)

7.      vigilare sulla sicurezza nelle scuole e nelle università affinché i Sindaci e i Presidenti di Provincia non consentano di oltrepassare il numero massimo di alunni x classe, come invece prevede la legge 133/2008 e i regolamenti attuativi, rispettando, altresì, i parametri di sicurezza contenuti nel piano di valutazione dei rischi.   

8.      assicurare il personale necessario per i servizi agli alunni diversamente abili.

Se è vero che qualche iniziativa in direzione dei precari è stata assunta con un progetto finanziato dal FSE sulle scuole aperte, per il resto registriamo il totale immobilismo del Governo.

L'esistenza o meno di una scuola pubblica che sia strumento di reale opportunità in Sicilia deve essere assunta come una priorità politica dell'intero Governo Regionale e occasione di dibattito pubblico, per questo chiediamo All'assessore Regionale On. Leanza, di promuovere una Conferenza regionale sulla scuola pubblica in Sicilia.

La FLC Cgil continuerà la sua mobilitazione per difendere la scuola pubblica siciliana e per fermare il licenziamento dei precari.   

 

 

Scuola | 23/07/2009

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