LUNEDÌ 31 MAGGIO L’ESECUTIVO UNITARIO DEI RESPONSABILI PROVINCIALI DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE. Le organizzazioni sindacali sono intanto state convocate alla Presidenza della regione nel pomeriggio della stessa giornata.

LUNEDÌ 31 MAGGIO L’ESECUTIVO UNITARIO DEI RESPONSABILI PROVINCIALI DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE. Le organizzazioni sindacali sono intanto state convocate alla Presidenza della regione nel pomeriggio della stessa giornata.
mag 29

Lunedì prossimo, 31 maggio, presso il teatro dell’Istituto salesiano del Cnos di Palermo, in via Giovanni Evangelista Di Blasi, si riuniranno i responsabili provinciali del comparto della formazione professionale della Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals, per discutere della organizzazione di iniziative di protesta in concomitanza con lo sciopero di tutti i lavoratori delle filiere della formazione professionale, dell’obbligo formativo e degli sportelli multifunzionali, proclamato per mercoledì 9 giugno.

Notizia dell’ultima ora è che le organizzazioni sindacali sono state convocate per il pomeriggio del 31 alla Presidenza della Regione Siciliana. La riunione affronterà le criticità occupazionali del comparto F.P.

Nell’importante appuntamento del mattino, invece, il quadro dirigente del sindacato dibatterà la posizione da assumere nei confronti delle inadempienze e dei ritardi del Governo regionale, per gli impegni disattesi e per le lentezze con le quali affronta i gravissimi problemi del settore, che viene di anno in anno precarizzato e sempre di più destabilizzato, come dimostrano le ultime vicende relative alla finanziaria regionale, dove non hanno trovato spazio interventi che garantissero certezze all’utenza e stabilità ai lavoratori.

Per ultimo, la scelta di spostare quote importanti della spesa sui fondi strutturali, FSE e PAR FAS, anche per l’intera filiera dei servizi formativi – sportelli multifunzionali, che hanno tra i loro compiti importanti funzioni di snodo tra l’offerta di lavoro e la domanda delle imprese, oltre a tutte le funzioni di accoglienza, orientamento, accompagnamento e tutoraggio per i lavoratori disoccupati, inoccupati, appartenenti alle fasce deboli, e per le persone oggetto degli ammortizzatori sociali in deroga e delle misure anticrisi.

Questa scelta, di per sé possibile, effettuata ottemperando a quanto previsto recentemente dalla legislazione regionale, e per sgravare di costi il bilancio della regione, sta causando seri problemi nello stesso comparto, perché con logiche già viste e che appaiono ancora una volta spartitorie e clientelari, nuovi soggetti sprovvisti di personale e la cui esperienza non è provata vengono a sostituirsi ai soggetti che hanno negli anni maturato l’esperienza sul campo, dopo avere, attuando scelte programmatorie volute dalla stessa regione, riqualificato nell’ultimo quindicennio numerosi operatori, spendendo ingenti risorse pubbliche, comunitarie, statali e regionali.

A questo proposito le organizzazioni sindacali hanno chiesto all’Amministrazione regionale, con una lettera inviata per conoscenza anche alla Corte dei Conti, di rivedere le scelte attuate.

Sul versante della formazione in obbligo formativo le attività si svolgono con parametri insufficienti a garantire la corretta applicazione del contratto, e molti operatori vedono posta a rischio la propria occupazione, perché i datori di lavoro avviano procedure di mobilità, e, invece, sul versante della formazione ordinaria le graduatorie appena pubblicate della linea 2 dell’avviso pubblico 12, quelle relative all’avviso pubblico 8, e le altre, fanno intravedere un fiume di denaro pubblico disperso in mille rivoli con scarso coordinamento tra di loro, che produrranno sul comparto le solite critiche da parte dei media e dell’opinione pubblica, senza, per questo, aggiungere reale sicurezza alla precaria situazione dei lavoratori, perché le logiche, anche in questo caso, appaiono spartitorie e clientelari, e non partono da una razionale programmazione che affronti i reali fabbisogni formativi dell’isola insieme al riordino amministrativo e legislativo del sistema regionale di formazione professionale.

Questi i problemi sul tappeto. La Flc avanzerà le proprie proposte per le iniziative di protesta del 9 giugno, e per dare prospettiva alla vertenza, insieme alle altre organizzazioni sindacali, per garantire diritti ai cittadini dell’isola, ai lavoratori del settore, e ridurre lo stato sempre crescente di precarietà nel quale questi ultimi versano.

Formazione professionale | 29/05/2010

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