Sportelli Multifunzionali: gravissimo attacco al contratto di lavoro da parte dell’ANFE Regionale. La Flc Cgil diffida l'ente

Sportelli Multifunzionali: gravissimo attacco al contratto di lavoro da parte dell’ANFE Regionale. La Flc Cgil diffida l'ente
ott 15

L’Associazione Nazionale Famiglie Emigrati, uno dei più grossi enti che gestiscono le filiere formative e orientative nella regione, di cui la stampa si è occupata più di una volta per gli intrecci con la politica e le assunzioni facili, si avventura in un proditorio attacco al contratto di lavoro.

Infatti l’11 ottobre scorso il Presidente Nazionale dell’ANFE, Paolo Genco, immaginiamo nella veste di legale rappresentante anche della delegazione siciliana, ha scritto a tutti i suoi dipendenti operanti presso gli sportelli multifunzionali, non retribuiti da mesi, minacciando il recupero di somme che i rendicontatori dell’assessorato finanziatore delle attività gestite ai sensi degli avvisi pubblici 1 e 2 del 2010 a valere del Fondo Sociale Europeo non ammetterebbero a rendiconto.

Il Presidente dell’ANFE dimentica che in Italia, certamente soggetta alle regole europee quando si utilizzano le risorse comunitarie, vige un quadro di diritto, e questo, in materia di lavoro, è molto preciso, a dispetto degli attacchi che ha recentemente subito.

La Flc Cgil chiede all’ente l’immediato ritiro di una lettera e l’invio formale delle scuse del Presidente dell’ANFE a tutti i dipendenti, che, non ostante i ritardi e la mancata retribuzione, da mesi continuano a garantire il servizio, per senso di responsabilità, oltre che per obbligo contrattuale.

Inoltre, la Flc Cgil chiede agli organi ispettivi di attivarsi per verificare la paradossale situazione delle retribuzioni non erogate - l’ultima, per ammissione dello stesso Genco nel testo della lettera inviata incautamente ai dipendenti, è stata erogata “completamente” nel mese di marzo di quest’anno. Organi ispettivi, che si ricorda, in Sicilia svolgono i loro compiti direttamente alle dipendenze del Dipartimento Regionale del Lavoro, lo stesso , a dire del Presidente Genco, sarebbe la causa del problema, e darà mandato ai propri consulenti legali di verificare le azioni individuali e collettive possibili ove le minacce del Presidente dell'ente si concretizzassero.

Serve, da parte di tutti i soggetti, quelli istituzionali e quelli che operano nel sistema, una forte assunzione di responsabilità, in questa, come in molte altre vicende. Se solo chi aveva l’obbligo di vigilare avesse vigilato efficacemente oggi non dovremmo occuparci – e valga come esempio in esaustivo - del caso del Cefop, ente insolvente che ha lasciato oltre 82 milioni di euro di debiti, la gran parte dei quali irrecuperabili e - guarda caso  - i creditori che difficilmente potranno essere soddisfatti saranno sempre i lavoratori.

Forse che Genco ha imparato come fare dai vecchi amministratori del Cefop, essendo stato a lungo associato nella stessa associazione di enti?

La Flc Cgil ricorda – se ce ne fosse bisogno – che il contratto di lavoro va rispettato, e le retribuzioni sono il corrispettivo del lavoro prestato dai dipendenti, una regola talmente elementare che talvolta qualcuno rischia di dimenticarsene, mentre ci continuano ad arrivare segnalazioni di nuove assunzioni, anche in enti già appesantiti da un gran numero di dipendenti.

La storia, maestra di vita, in questi casi sembra non insegnare nulla. Serve cambiare il sistema delle relazioni, chiarire le responsabilità di ciascuno, fare crescere una cultura della responsabilità, fra tutti coloro che agiscono nel comparto della formazione professionale, certamente i lavoratori, che devono acquisire consapevolezza del cambiamento, dell’amministrazione regionale che deve garantire tempi e regole certe, e sanzionare chi le viola, e degli enti di formazione, che devono comprendere come non è più tempo di lucrare sulle finanze pubbliche mandando avanti i lavoratori come scudi umani.

Sulla situazione dell’intero sistema della formazione professionale, certamente critica, e sullo specifico degli sportelli che in questo sistema operano, l’agenda sindacale è già fitta, e, non ostante si stia attraversando un periodo di transizione, sia per lo spostamento sulle risorse europee da quelle regionali, sia per la modifica delle mission dello stesso sistema dovuta ai recenti provvedimenti legislativi approvati dal Governo Nazionale in materia di lavoro, sia per l’abbacinante vuoto politico di questo scorcio di fine legislatura, e non ostante la quasi totale assenza degli interlocutori istituzionali, trincerati dietro il vuoto politico e l’incertezza del futuro, o schierati con qualche contendente della competizione elettorale, la Flc Cgil chiede che venga riaperto il confronto a partire dalle emergenze, dall’appena risolto sforamento del patto di stabilità, a quelle che emergenze rischiano di diventare quando la pubblica amministrazione si arena sui banchi di sabbia delle procedure che, per quanto complesse, vanno sveltite perché occorre dare risposte reali in tempi certi ed accettabili alle donne e agli uomini di questa regione.

La Flc Cgil sarà sempre pronta al confronto, alla proposizione, e, se necessario, al conflitto sociale, per difendere la equità sociale ed il diritto dei lavoratori.

scarica la lettera di diffida della Flc Cgil

scarica la lettera ai dipendenti del Presidente dell'ANFE


Formazione professionale | 15/10/2012

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