Sulla formazione professionale e i servizi per l'impiego il Governo naviga a vista ed è senza soluzioni. Il 30 marzo è sciopero regionale

Sulla formazione professionale e i servizi per l'impiego il Governo naviga a vista ed è senza soluzioni. Il 30 marzo è sciopero regionale
mar 19

Il Governo è sordo alle richieste del sindacato e naviga a vista senza soluzioni alle troppe emergenze che si accumulano sulle diverse filiere della Formazione Professionale in Sicilia.

Per i giovani in obbligo d’istruzione un grande deficit di programmazione e l’incapacità di reperire risorse adeguate, anche in presenza del riparto ministeriale. Ciò, insieme all’ormai storico ritardo dell’Amministrazione nella chiusura dei rendiconti e nello svincolo delle fideiussioni, provoca la crisi degli enti storici, che, in situazioni debitorie ormai insostenibili, licenziano il personale, come nel caso del Ciofs e dell’Engim, mentre ancora si aspetta “il suono della campanella” recentemente annunziato dall’Assessore Lo Bello.

Sulla Formazione si addensano le nubi della assenza delle risorse, drenate dal Governo nazionale per finanziare gli incentivi alle assunzioni per il 2015, perché l’Amministrazione non ha saputo, voluto o potuto impegnarle prima del 30 settembre 2014. Di più, a pochi mesi dalla conclusione della seconda annualità del piano Giovani, e le attività formative, già partite in ritardo rischiano di non avere alcuna copertura economica, né vi sono certezze sulla nuova programmazione, mentre l’Assessore Lo Bello tace o si occupa d’altro.

I Tar non perdono occasione per demolire gli atti dell’Amministrazione,
a partire dall’Accreditamento 2013 ed a finire alle sospensive concesse agli enti disaccreditati, senza che l’Amministrazione prenda decisioni che vadano nella direzione di garantire il servizio ed il lavoro degli operatori, anche con forme di commissariamento, in taluni casi previste anche dalle norme nazionali, nel silenzio dei dirigenti competenti. D’altra parte i due dipartimenti competenti sembrano avere comportamenti contraddittori e senza alcuna certezza sugli atti in materia di accreditamento.

Per gli enti disaccreditati e per i lavoratori disoccupati perché licenziati da più anni, il Governo aveva affidato “in house” al Ciapi di Priolo, ente strumentale della Regione Siciliana, copiose risorse, ma ora il Ciapi convoca il sindacato perché non può più “ricevere la prestazione lavorativa” dei lavoratori impegnati nel progetto “Prometeo”. Questo perché il Governo non da risposte e l’Amministrazione taglia i finanziamenti e mette in ginocchio il Ciapi che si appresta ai licenziamenti.

Così finisce l’avventura del Ciapi che il Governo ha deciso di percorrere anche per gli ex sportellisti, sin dal settembre 2013, già con il progetto “Spartacus”. Dopo questo, e con l’avvio di Prometeo, l’aveva fortemente sostenuto, fino ad affidargli una parte della Garanzia Giovani, ed ora lo abbandona al proprio destino.

L’assessore Caruso ha proposto di tenere al Ciapi soltanto le figure specialistiche legate all’orientamento (solo 590 operatori), e di licenziare gli altri oltre 1150 addetti al supporto delle azioni di orientamento ad all’area amministrativa.

Altrimenti, per la salvaguardia occupazionale alla quale si è dichiarato “sensibile”, ha proposto di farli rientrare nei propri enti di formazione, per occuparsi di azioni formative specialistiche anch’esse afferenti al programma Garanzia Giovani.

Proposta difficilmente realizzabile, se non accompagnata dalla disponibilità dichiarata degli enti ad assorbire tutto il personale ma anche e soprattutto da impegni certi del Governo sulla garanzia di praticabilità delle soluzioni occupazionali.

Ancora una volta soluzioni “tampone” – mentre si delinea un nuovo sistema misto, pubblico privato, per le politiche attive del lavoro, che dovrebbe essere coerente con le leggi vigenti e con le riforme nazionali in corso di attuazione anche nel quadro  del Jobs Act.

Sugli ammortizzatori sociali, le notizie diffuse dalla dirigente generale del dipartimento regionale del lavoro sul blocco delle risorse rimodulate fanno temere il tracollo.

È il fallimento su tutti i versanti dell’azione del Governo Crocetta.

Per il sindacato è intollerabile il complessivo abbattimento dei diritti, e, nella situazione del sistema della formazione professionale, per tutte le filiere, va denunziata la assoluta mancanza di progetto del Governo che continua a brancolare nel buio alternando demagogia e cinismo nell’affrontare i problemi.

Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola rilanciano la vertenza
contro il  “Governo della Disoccupazione e del Dramma Sociale

  •  proclamano scioperi e iniziative di protesta territoriali nei territori nella settimana dal 23 al 27 marzo
  • proclamano lo sciopero regionale di tutti i lavoratori del comparto
    per giorno 30 marzo
  • indicono la manifestazione di tutti i lavoratori del comparto a Palermo

 Chiedono:

  • immediata erogazione dei finanziamenti pregressi, e chiusura dei rendiconti con procedure straordinarie per liberare tutte le risorse disponibili a favore dei lavoratori, sia per l’assessorato Istruzione e Formazione che per l’assessorato Lavoro;
  • definizione delle risorse annuali necessarie per i nuovi bandi, a valere della nuova programmazione comunitaria che deve essere avviata con immediatezza con atti di governo
  • avvio dei servizi per il lavoro e piena occupazione per gli addetti, all’interno di sistemi anche cooperativi, ma sostenibili e con certezza delle risorse.
  • Copertura di tutti i periodi di ammortizzazione sociale, e copertura dei contratti di solidarietà difensivi avviati

Formazione professionale | 19/03/2015

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