Flc Cgil Sicilia e Palermo, “Da ministro parole oltraggiose, servono investimenti”

 Flc Cgil Sicilia e Palermo, “Da ministro parole oltraggiose, servono investimenti”
feb 11

Scuola: Flc Cgil Sicilia e Palermo, “Da ministro parole oltraggiose, servono investimenti”

Palermo, 11 febbraio 2019 – “Riteniamo sprezzanti ed oltraggiose le parole espresse dal Ministro  dell'istruzione Bussetti, durante una videointervista, nei confronti dei docenti meridionali e di tutti i lavoratori delle istituzioni scolastiche del Sud”. Lo dicono Graziamaria Pistorino, segretaria regionale Flc Cgil Sicilia, e Franca Giannola, segretaria provinciale della Flc Cgil Palermo.

“La Flc Cgil Sicilia e la Flc Cgil Palermo – aggiungono – rigettano al mittente le offese, ritenute infamanti nel merito, ed esprimono sgomento per i toni e le modalità con cui sono state espresse. La prossemica dello sguardo, del volto, dei gesti e dei toni, ha smascherato le idee e le convinzioni di un politico leghista, anzi della Lega Nord, e non di un Ministro della Repubblica italiana che antepone all'idea nazionale di un Paese unito il campanilismo territoriale egoista di una sola parte”.

“Sono bastate queste pochissime parole – continuano – accompagnate dai toni e dalla inequivocabile mimica del viso, per svelare ciò che si cela dietro il perseguimento politico dell'idea di autonomia differenziata delle regioni in materia di istruzione”.

“Il Ministro, evidentemente – proseguono Pistorino e Giannola – non conosce le scuole del Sud, dove si continua a garantire ogni giorno un servizio scolastico  efficiente, nonostante non vengano tenute in considerazione le carenze di organico, quelle strutturali (locali scolastici spesso non conformi e non sicuri) e le carenze di servizi. Basti pensare che i ragazzi siciliani, a causa della mancata attivazione del tempo pieno, frequentano 2,5 anni in meno di scuola rispetto ai loro coetanei del Nord. Proprio per questo il ministro Bussetti dovrebbe elogiare e supportare chi garantisce sempre e nonostante tutto un servizio di qualità e darsi da fare per colmare il gap tra Nord e Sud con più investimenti infrastrutturali”.

“L’Italia – concludono – vive una "disuguaglianza obbligatoria" e la nostra organizzazione si batterà in ogni sede, contro ogni tentativo di divisione, perseguito anche attraverso lo smantellamento e la differenziazione dell'istruzione pubblica”.

Scuola | 11/02/2019

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