Dopo l’esecutivo unitario regionale della formazione professionale del 31 maggio, nel quale sono state chiaramente delineate le nostre posizioni, con l’intervento del segretario generale Giusto Scozzaro, sulla vertenza, resta confermato lo sciopero di tutti i lavoratori del comparto della formazione professionale, impegnati in tutti gli ambiti della formazione ordinaria, dell’obbligo di istruzione e formazione e dei servizi formativi – sportelli multifunzionali di orientamento e accompagnamento al lavoro.

In sintesi, perseguiremo come è stato sottoscritto nel documento unitario del 13 maggio:

“- provvedimenti urgenti in linea con il protocollo del 29/09/2009 che recuperino il tempo perduto e che producano effetti di razionalizzazione e di riordino del sistema della formazione professionale, dei servizi e delle politiche attive del lavoro;

la piena copertura dei costi del P.R.O.F. 2010 e della proroga dei servizi formativi sino a tutto il 30/06/2010;

- la ripresa delle trattative per l’adeguamento dei parametri di finanziamento e delle altre criticità afferenti ai percorsi sperimentali triennali di istruzione e formazione professionale;

- la rapida verifica della corretta applicazione dei criteri di selezione/valutazione delle proposte progettuali relative agli sportelli, di cui agli avvisi 1 e 2,  ammesse a finanziamento;

- la inibizione dell’avvio delle attività degli organismi neo ammessi in attesa della verifica;

- l’eliminazione del rischio delle mobilità ed il mantenimento in servizio presso gli enti di appartenenza che risulteranno in possesso dei requisiti previsti.”

Questo significa per la Flc che tutto quanto è oggi previsto dalle leggi regionali, dello stato, da accordi nazionali, dalle norme europee, e nella cornice dettata dal protocollo d’intesa sottoscritto con il Presidente della Regione il 29 settembre è attuabile, e il Governo e gli assessori ai rami dell’amministrazione interessati alle politiche attive del lavoro ed alle politiche formative devono metterlo in atto, a partire dalle tutele per il personale degli enti di formazione previste dalla legge regionale 25/93, all’art. 2 e dalla legge 23/02, art. 39, nel rimando dinamico alla Legge regionale 4/03 art. 132 ed a molte altre norme regionali e contrattuali.

In nessun caso potrà significare per la Cgil che si lancino parole d’ordine che, nella temperie di questa gravissima crisi, non si contestualizzino con quello che avviene negli altri settori e comparti produttivi.

Siamo pronti a discutere con le altre OO SS le modalità delle manifestazioni ed i termini della piattaforma di dettaglio, sempre all’interno della piattaforma sottoscritta unitariamente il giorno maggio. Siamo altrettanto certi che la difesa degli interessi dei lavoratori e dei cittadini siciliani debba passare dalla responsabilizzazione dei soggetti gestori, che devono essere tenuti ad applicare contratto e norme legislative ed amministrative, e dall’impegno della regione ad abbandonare vecchie logiche clientelari legate –nella migliore delle ipotesi - alla costruzione del consenso politico.

Dobbiamo imprimere una svolta decisa ed incalzare il Governo regionale ad attuare gli impegni, ad assumere politiche trasparenti e rigorose nella gestione delle azioni formative e orientative, e siamo pronti a discutere di ogni misura che porti alla razionalizzazione del sistema.

Nel pomeriggio di oggi ci confronteremo con Cisl e Uil scuola, secondo le indicazioni emerse nell’esecutivo unitario di giorno 31, sulle modalità da attuare per lo sciopero di giorno 9, che rimane confermato perché dai ripetuti incontri, l’ultimo quello con il capo della Task force per il lavoro della presidenza, Cianciolo, avvenuto nel pomeriggio di giorno 31, non sono emersi fatti significativi che possano portare alla revoca o al rinvio.

Formazione professionale | 03/06/2010