Con sentenza n. 1064 del 15 ottobre 2009, depositata il 10 novembre, il Consiglio di Giustizia Amministrativa della Sicilia estende "erga omnes" la correzione dei compiti eseguita, invece, dall'U.S.R. solo nei confronti dei due ricorrenti, stabilendo "la rinnovazione delle procedure concorsuali".

Una sentenza che chiarisce, definitivamente, l'annullamento del concorso e che dà tempo sessanta giorni all'Amministrazione scolastica di eseguire la sentenza pena la nomina di un commissario ad acta.

Nel corso dell'informativa dell'11 novembre, sull'argomento, la FLC Cgil ha dichiarato che indipendentemente dalle opinioni, e purtroppo anche dai tempi lunghi in cui è maturata, la sentenza per un principio di legalità va applicata.

Questa grave e indecorosa vicenda con gli effetti negativi e irreparabili che ha determinato sulla credibilità della scuola siciliana, nell'ambiente scolastico e nei luoghi di lavoro per le tensioni e la vertenzialità che innescherà tra il personale e per la lesione di diritti soggettivi, assegna precise e gravi responsabilità alla gestione del concorso che imporrebbe un atto di responsabilità istituzionale alla Direzione Generale della Sicilia.

Se da un lato la sentenza afferma un giusto principio di legalità, dall'altro può aprire una vertenza tra i dirigenti scolastici, che da tre anni sono assunti operando nelle funzioni, e l'Amministrazione scolastica che è responsabile dei danni  che potrebbe avere arrecato. La FLC Cgil si adopererà, come sempre, per garantire la tutela individuale per gli eventuali diritti lesi.

Scuola | 13/11/2009