Docenti precari: 32.419 assunzioni in ruolo per il 2016/2017, ma non bastano

Docenti precari: 32.419 assunzioni in ruolo per il 2016/2017, ma non bastano
ago 10

4.405 per la scuola dell’infanzia. Per gli altri ordini occorre attendere l’esito della mobilità della secondaria (13 agosto). Solo 53 posti per gli educatori.

Nell’incontro del 10 agosto 2016 al Miur ci è stata fornita una prima informazione sulle assunzioni in ruolo 2016/2017 del personale docente ed educativo.

Per il personale educativo è stata chiesta l’autorizzazione a 53 nomine in ruolo, corrispondenti al solo turnover a fronte di molti posti liberi. Il Miur è in attesa dell’autorizzazione del MEF per procedere alla pubblicazione dei prelativi provvedimenti.

Per il personale docente sono state autorizzate 32.419 assunzioni corrispondenti a tutti i posti attualmente liberi nell’organico dell’autonomia (diritto + potenziamento). Si tratta di 25.198 posti comuni e 7.221 posti di sostegno.

La ripartizione tra i vari ordini di scuola sarà possibile solo dopo la pubblicazione dei movimenti della scuola secondaria di II grado (13 agosto), in considerazione dei possibili passaggi di ruolo.

È invece già disponibile la quota destinata alla scuola dell’infanzia per la quale è prevista una specifica procedura anche su base nazionale: 4405 posti di cui 3619 comuni e 786 di sostegno. La ripartizione per provincia è stata definita con il DM 621/16.

Le assunzioni avverranno, come previsto dalla legge 107/15, al 50% dalle graduatorie ad esaurimento e al 50% dalle graduatorie di merito dei concorsi 2016 (se conclusi). I posti non assegnati ad una delle due procedure si trasferiscono sull’altra con recupero nell’anno successivo.

Solo per la scuola dell’infanzia, in base a quanto previsto dal DL 42/16 convertito con legge 89/16, la ripartizione sarà al 50% alle GAE e 50% al concorso nelle regioni nelle quali è ancora presente la graduatoria del concorso del 2012 e dell’85% alle GAE e 15 per la fase nazionale degli inclusi nelle graduatorie del concorso 2012 non assunti nella loro regione. In questo caso non dovrebbe essere previsto il recupero nell’anno successivo trattandosi di procedure concorsuali distinte.

Appena disponibili pubblicheremo le tabelle di dettaglio per provincia e insegnamento. Per quanto riguarda le immissioni in ruolo del personale ATA ne diamo conto in altra notizia.

Il nostro commento

I numeri delle immissioni in ruolo, malgrado siano su tutti i posti attualmente liberi, sono insufficienti per dare una reale risposta sia ai docenti precari che da anni garantiscono il funzionamento delle scuole e alle esigenze di funzionalità delle scuole stesse.

Infatti la sola copertura dell’organico dell’autonomia (diritto + potenziamento) non consente di rispondere alle reali esigenze di organico delle scuole e non cambiano la drammatica situazione verificatasi con i tagli di organici al Sud e con le mancate coperture di organico determinatesi in regioni come la Lombardia e l'Emilia Romagna, dove l'aumento della popolazione scolastica non ha visto adeguato riconoscimento. Sarebbe stato necessario consolidare in organico di diritto anche i posti dell’organico di fatto e le deroghe su sostegno: ulteriori 60.000 posti.

Nonostante l'istituzione dell'organico di potenziamento, l'articolo 1 della legge 107/15 rimane lettera morta: quasi impossibile ripristinare i tempi scuola distesi, alleggerire il numero degli alunni per classe, riattivare percorsi laboratoriali negli istituti di istruzione tecnica e professionale.

Le immissioni in ruolo devono rendere giustizia alla scuola dell'infanzia illegittimamente privata dell'organico di potenziamento, ma anche della sua tanto sbandierata generalizzazione, soprattutto al Sud. Le GAE devono essere esaurite così come la GM del concorso del 2012.

Il personale educativo delle GAE ha diritto all'esaurimento delle graduatorie come previsto per i docenti, garantendo, tra l'altro, una maggiore stabilizzazione degli organici dei convitti

La FLC CGIL torna a chiedere un piano straordinario di stabilizzazioni che guardi ai diritti maturati dai precari e alle esigenze vere delle scuole, spesso impossibilitate ad attuare i loro piani dell'offerta formativa, disallineati rispetto agli organici predisposti degli uffici scolastici regionali.

Scuola | 10/08/2016

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