FORMAZIONE PROFESSIONALE - EX SPORTELLISTI: FLC, NON ACCETTEREMO CHE MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO SIANO BUTTATI A MARE. GOVERNO IRRESPONSABILE

FORMAZIONE PROFESSIONALE - EX SPORTELLISTI: FLC, NON ACCETTEREMO CHE MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO SIANO BUTTATI A MARE. GOVERNO IRRESPONSABILE
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CGIL SICILIA - UFFICIO STAMPA

COMUNICATO STAMPA

Palermo, 29  gennaio- Dopo la Cgil regionale, sulla vicenda degli ex sportellisti interviene anche la Flc, sindacato di categoria. “Il piano dell’assessore regionale al lavoro sugli ex sportellisti – dice Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc Sicilia-  è inaccettabile alla luce anche del fatto che è questo governo che si è inventato il progetto Ciapi sbaraccando un sistema privato che  da15 anni svolgeva un servizio di interesse pubblico che la regione non riusciva a garantire. Non si può prima creare false illusioni  tra i lavoratori – sottolinea - e poi annunciare di fatto i licenziamenti chiedendo paradossalmente ottimismo”. Scozzaro specifica che “a suo tempo la Flc e la Cgil hanno detto che si prospettava un salto nel buio per i lavoratori. Il governo- specifica- prima dunque si adopera in un senso mettendo anche in difficoltà il sindacato e poi, con l’assessore al lavoro, cambia linea con un metodo autoreferenziale che non possiamo accettare”. Per Scozzaro è anche “sconcertante la posizione della dirigente generale che è stata la più accanita sostenitrice del progetto Ciapi non volendo continuare un’esperienza degli enti di formazione che noi invece – sottolinea- chiedevamo che proseguisse e che ora tace”.  La Flc si dice “disponibile a discutere di riqualificazione del servizio, di certificazione delle competenze ma di non essere affatto disponibile ad assistere inerte al concretizzarsi di scelte irresponsabili che buttano a mare esperienze e professionalità sulle politiche attive del lavoro e migliaia di posti di lavoro”. La federazione di categoria della Cgil chiede all’assessore di aprire un confronto “senza pregiudizi e senza preconcetti, altrimenti il conflitto si farà sempre più duro e la tensione sociale crescerà alle stelle. Anche perché – sottolinea Scozzaro- il quadro attuale del settore è drammatico: niente cassa integrazione, niente contratti di solidarietà , niente tutele mentre gli Enti chiedono continuamente l’apertura dello stato di crisi e l’avvio di trattative sui licenziamenti collettivi”.
2015 dac

Formazione professionale | 29/01/2015

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