Formazione professionale: sul CeFoP demagogia e notizie pretestuose rimbalzano, dai social network a "il Fatto Quotidiano"

Formazione professionale: sul CeFoP demagogia e notizie pretestuose rimbalzano, dai social network a "il Fatto Quotidiano"
apr 23

La Flc ha appreso con stupore, da un articolo pubblicato sulla rubrica “Malitalia”, da “il Fatto Quotidiano” di domenica 22 aprile, che le dichiarazioni di un rappresentante aziendale del sindacato Snals, dipendente dell’ente CeFoP in Amministrazione Straordinaria, vengono ascritte dagli estensori dell’articolo, Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza, ai “sindacati”, che minaccerebbero “esposti alla magistratura contabile ed alla commissione parlamentare d’indagine sulla formazione professionale, chiedendo l’avvio di una indagine conoscitiva”.

La Flc Cgil Sicilia, insieme alla Cgil, ha da decenni denunciato il malcostume clientelare che ha favorito nella Regione Siciliana la crescita abnorme di un sistema regionale di formazione professionale autoreferenziale e non collegato con il mondo del lavoro, e, in particolare per l’ente in questione, si è fatta promotrice di ispezioni degli organi istituzionali sin dal 1999, verificando l’esistenza di un debito nei confronti dei lavoratori dipendenti superiore ai 3,5 miliardi di lire, e già da allora ha ciclicamente denunziato che la crescita esponenziale del debito continuava. Il debito oggi accertato, prevalentemente nei confronti dei dipendenti, dell'erario, dell'INPS, sembra ammontare oggi ad oltre 82 milioni di euro.

Chiedere, come fa lo Snals, a detta de “il FQ”, alla commissione parlamentare d’indagine sulla formazione professionale istituita in seno all’Assemblea Regionale Siciliana una indagine conoscitiva, può essere di grande utilità, posto che si abbia il coraggio, poi, di chiedere alla Procura della Repubblica di procedere contro chi – cattivi amministratori, concussi e concussori – ha favorito la crescita dell’ente “monstre”, il più grande della regione, senza curarsi affatto della possibilità che esso sopravvivesse alla sua crisi inevitabile, né dei destini dei suoi dipendenti.

Qualche mese fa, però, alcuni lavoratori hanno chiesto al Tribunale di Palermo Sezione IV Civile e Fallimentare, di dichiararne lo stato d’insolvenza, ed il tribunale lo ha fatto con la sentenza 180/2011.

La Flc Cgil Sicilia, in questo momento, nel rispetto della scelta operata dalla Magistratura, è in attesa della presentazione del Programma previsto dal DLvo 270/99 al Ministero competente, e della sua illustrazione alle organizzazioni sindacali, che nel breve termine avverrà, come comunicato dagli Amministratori Straordinari del CeFoP nel corso di una riunione convocata dal Presidente del Comitato regionale per il Lavoro, l’Occupazione e le Politiche Sociali, alla quale anche lo Snals era presente.

Per questo, la Flc, con senso di responsabilità, si limita ad occuparsi, nel devastato panorama occupazionale dell’isola, che si provveda, per quanto possibile, ed al più presto, anche al sostegno al reddito dei lavoratori del CeFoP ancora posti in cassa integrazione, fino a che non saranno richiamati in servizio per espletare le commesse recuperate da quando i contributi correnti sono stati versati e l’ente – si ricorda, in Amministrazione Straordinaria –  è stato messo nelle condizioni di operare e di ricevere finanziamento pubblico.

Se opererà bene, lo giudicheranno gli organi istituzionali preposti al controllo ed alla vigilanza, che nel passato, e sotto altre dirigenze, questa vigilanza hanno omessa, e la Flc auspica che vigilino attentamente e rigorosamente, nell’interesse dei dipendenti, quelli che saranno compatibili nel numero con le nuove commesse affidate.

Per queste ragioni la Flc Cgil continuerà in tutte le azioni che riterrà utili, sia nei confronti del CeFoP in A. S. sia degli altri enti di formazione in Sicilia, sia nei confronti della Pubblica Amministrazione, per la tutela dei lavoratori, per il presidio della legalità e per la realizzazione in Sicilia di un sistema formativo, funzionale alla occupazione ed allo sviluppo del territorio, finalizzato alla crescita dell’imprenditorialità e delle competenze davvero spendibili nel lavoro, e non più pensato come facile soluzione clientelare all’occupazione “finta” di persone, tante, che sono costrette dal bisogno a sperare che la macchina infernale della regione possa dare lavoro e reddito a tutti i Siciliani.

Nella generica attribuzione ai “sindacati” delle dichiarazioni dello Snals, appare che esse vengano erroneamente attribuite anche alla Flc Cgil Sicilia, e, per le ragioni esposte, la Flc Cgil non può che esprimere il proprio dissenso dalle dichiarazioni demagogiche e ad effetto dello Snals che in questo periodo rimbalzano dai network sociali sino a “il Fatto quotidiano”. Per questa ragione la Flc Cgil chiederà opportuna e congrua rettifica alla testata nazionale.

 

Formazione professionale | 23/04/2012

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