Pagina Bianca sulla formazione professionale. Dopo le risultanze della Commissione di indagine e di studio dell’ARS, che conferma le denunce della Cgil e della Flc, occorre girare pagina e ricostruire un sistema credibile

Pagina Bianca sulla formazione professionale. Dopo le risultanze della Commissione di indagine e di studio dell’ARS, che conferma le denunce della Cgil e della Flc, occorre girare pagina e ricostruire un sistema credibile
feb 03

Sulla stampa di questi giorni ha avuto grande risalto la pubblicazione della relazione conclusiva della Commissione di indagine e di studio sulla formazione professionale istituita dall’Assemblea Regionale Siciliana, che puntualmente confermato le denunce della Cgil e della Flc.

Riteniamo di potere dire, anche di fronte a chi oggi si erge a censore, e che fino a pochi mesi fa invece addirittura negava la crisi profonda del sistema, che tutto ciò che emerge  dalla relazione era stato a lungo ed in tempi non sospetti oggetto delle denunce della Cgil e della Flc.

Infatti, le nostre denunce, che datano da almeno due anni, se si vogliono prendere in considerazione solo le più recenti, sono state lanciate in numerose conferenze stampa, in tanti articoli e interviste, nelle lettere inviate ai vertici delle massime istituzioni regionali, e infine dichiarate durante le audizioni delle Commissioni parlamentari, compresa quella appositamente istituita allo scopo di indagare il malcostume ingeneratosi nel sistema formativo regionale.

Questo sistema non era più in grado di garantire nessun risultato davvero misurabile sulla soddisfazione dei fabbisogni formativi espressi dai territori, e, alla fine, nemmeno il reddito ed il rispetto dei diritti degli stessi lavoratori in esso impegnati.

A lungo, e inascoltati, abbiamo detto che il sistema regionale era degenerato, che era divenuto sempre più autoreferenziale e che non era più in grado né di produrre formazione di qualità, né di garantire occupazione e reddito per gli stessi operatori, sacrificati comunque dalle scelte compromissorie e speculative della politica, della burocrazia e degli enti di formazione, mirate più a consolidare consenso politico attraverso la distribuzione poco trasparente e discrezionale delle ingenti risorse pubbliche impegnate che non a fornire servizi ai cittadini siciliani. Oggi, constatato che la realtà è forse ancora peggiore di quella che immaginavamo, occorre con determinazione e coraggio girare pagina, e scrivere su una pagina bianca.

Dobbiamo ricostruire dalle macerie un nuovo sistema, che sappia darsi regole certe e trasparenti, che sappia mettere insieme interessi di soggetti sociali diversi, imprese, sindacato, istituzioni, per dare risposte ai fabbisogni di formazione delle persone, e che sappia indirizzare e riqualificare la spesa, che sappia al meglio utilizzare anche le risorse umane che servono, che comunque vi insistono, i tanti operatori capaci e responsabili che pure ci sono.

Anche queste persone, che sono state sempre di più mortificate dalle pessime scelte della peggiore politica sono soggetto di diritto, non si deve lasciare nulla di intentato per non correre il rischio di vanificarne. i sacrifici che nel tempo sono stati costretti a sopportare, e non possono essere gli unici a pagare i costi della attuale crisi.

Formazione professionale | 03/02/2012

prossimieventi

socialnetwork

areariservata

login
password persa?