Tante piazze colorate di bandiere rosse e cortei partecipati in Sicilia per lo sciopero della scuola proclamato dalla FLC Cgil. Gli studenti medi della Rete protagonisti nei cortei.

Tante piazze colorate di bandiere rosse e cortei partecipati in Sicilia per lo sciopero della scuola proclamato dalla FLC Cgil. Gli studenti medi della Rete protagonisti nei cortei.
ott 12

Tanti studenti, precari, docenti e personale Ata hanno sfilato nei cortei delle città siciliane aderendo allo sciopero proclamato dalla FLC Cgil.

I manifestanti hanno gridato tanti no alle politiche che schiacciano la scuola pubblica, ma tanti sì al rinnovo del contratto, a un piano per le immissioni in ruolo, alla fine dei tagli finanziari. Hanno scioperato anche i lavoratori della formazione professionale senza stipendi da mesi e mesi e continue incertezze sul loro fututo. 

Molto presente nei cortei la partecipazione degli studenti aderenti alla Rete degli studenti medi che continuavano a chiedere "una scuola di qualità, ce la chiede l'Europa". 

Tremila circa tra lavoratori della scuola e studenti stanno partecipando a Palermo alla manifestazione con tantissimi studenti medi della Rete. Il corteo si e’ diretto verso la Presidenza della Regione dove si è concluso con gli interventi di Andrea Manerchia, Rete studenti di Palermo e Giusto Scozzaro, segretario generale FLC Sicilia. Al corteo hanno partecipato delegazioni di lavoratori della FLAI Cgil, FIOM Cgil, FILLEA Cgil.

Altre manifestazioni si sono svolte in Sicilia con circa duemila partecipanti a Messina, circa cinquecento a Barcellona Pozzo di Gotto, circa duemila e cinquecento a Catania, oltre mille manifestanti a Siracusa, Trapani, Caltanissetta e Agrigento, oltre 500 a Ragusa, Vittoria ed Enna.

I problemi sono tanti e sempre di più. Eppure per cominciare basterebbero poche cose, alcune a costo zero. La FLC CGIL le ha proposte da tempo. Servirebbero per migliorare e rendere più efficienti le scuole e sbloccare le immissioni in ruolo di docenti e ATA e cancellare il precariato. Per cominciare basterebbe un po' di volontà politica e un briciolo di buon senso.

Con questo sciopero vogliamo scuotere la sensibilità dell'opinione pubblica e del governo. E ci auguriamo che ascoltino le nostre proposte.

rassegna stampa

 

Scuola | 12/10/2012

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